Basket

Il basket dei precari

Stefano Olivari 05/11/2009

article-post

di Stefano Olivari
Tractor Traylor forse ci ha ripensato, forse no: sta di fatto che mentre scriviamo queste righe a Napoli non è ancora arrivato. In ogni caso la ricerca di un’altra stella da affiancare a Damon Jones continua. Come playmaker abbiamo letto di un sondaggio per l’anziano ma onusto di gloria Travis Best, ma non è che abbiamo notizie esclusive sul mercato della Martos (o su qualsiasi altro argomento). L’idea era quella di rispondere agli amici che ci hanno chiesto come sia possibile che una società senza pubblico (gli appassionati napoletani non è che ce l’abbiano con Rieti, ma vivono la situazione attuale come provvisoria), con giocatori che cambiano a ritmi da Tuttosport e raccontano retroscena pesanti, che dalla stessa Lega viene vissuta come un’imposizione FIP e senza uno sponsor munifico, possa essere protagonista con questi colpi. La spiegazione buonista è che ci sia un progetto per portare attenzione su una squadra dall’identità ibrida, quella cattivista (che poi è sempre la nostra) è che quasi nessun giocatore riceve anticipi o garanzie bancarie. Vengono, si fanno vedere per qualche mese in un campionato che rimane un campionato importante, partono alla prima occasione per la ACB o la Grecia senza stare troppo a sottilizzare sulle eventuali pendenze arretrate. In certi casi la società cedente spunta un buy-out con cui magari paga gli stipendi che è proprio costretta pagare. Il limite di tesseramenti è di sedici elementi per stagione, ma è anche vero che non tutti gli acquisti arrivano nello stesso momento. Uno schema valido dalle Alpi al Lilibeo, reso possibile da un mercato cialtronescamente senza limiti. Tasto nostalgia: bei tempi, quando si poteva cambiare uno straniero solo a stagione in corso inserendo magari qualcuno che poi si sarebbe rivelato decisivo per lo scudetto. Ridateci Boswell, Kea, Joe Barry Carroll: impossibile. Ma riavere nel 2009 un campionato credibile è possibile con una semplice regola, e pazienza per le commissioni degli agenti o per gli allenatori incapaci di migliorare un giocatore.

Potrebbe interessarti anche

  • preview

    Troppi Larkin

    Oscar Eleni alla sbarra, nel tribunale dei confusi, cercando di capire perché le orche sono così arrabbiate con lo squalo bianco e non danno ascolto al saggio elefante che le invita alla calma, mentre la Thailandia torna a dichiarare guerra alla Cambogia rovinando i piani di chi, esagerando, voleva un Nobel per la pace. Il […]

  • preview

    Serie A da 20 squadre

    Oscar Eleni ospite all’Isola degli gnorri inventata dal geniale Natalino Balasso per scoprire che ci sono troppi separati in casa. Dai tribunali alle società sportive, non sapremmo davvero chi sta peggio fra gli allenatori con valigia pronta, lettera di licenziamento in tasca, e i giudici tormentati dal referendum. Per non parlare della politica dove si […]

  • preview

    Dal Pozzo dei ricordi

    Oscar Eleni scortato da un gorilla bianco che porta le valige per la fuga verso la cometa verde, stazione intermedia per arrivare fino al pianeta molto simile alla Terra scoperto a diciotto anni luce di distanza dopo aver lasciato i fiori a Sinner che torna a vincere e in famiglia ritrova la pace perduta rinunciando […]