Calcio

Fraizzoli lascia l’Inter

Stefano Olivari 18/01/2022

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L’era di Ivanoe Fraizzoli alla presidenza dell’Inter finisce la sera del 18 gennaio 1984, esattamente 38 anni fa, con l’annuncio del passaggio delle sue quote azionarie a Ernesto Pellegrini. Poca sorpresa per l’operazione, perché dal settembre 1982 Pellegrini è vicepresidente con promessa di Fraizzoli di vendere a lui in caso di stanchezza, ma molta per i tempi perché in fondo Fraizzoli sembra tutt’altro che stanco del calcio visto che soltanto pochi mesi prima è stato ad un niente dal soffiare Falcão alla Roma campione d’Italia.

Certo Fraizzoli sembra uno d’altri tempi, ma questo non gli ha impedito spendendo relativamente poco (braccio corto per i giornalisti contro, politica dei giovani per quelli pro) di vincere due scudetti e due Coppe Italia in un calcio che fino al 1980 è stato autarchico e quindi dominato da chi ha avuto gli italiani più forti, cioè Juventus e per qualche anno Torino. Insomma, anche nel 1984 viene criticato un presunto calcio moderno, dai ritmi insostenibili e giocato da mercenari (Fraizzoli non ha digerito l’addio di Bordon e Oriali), che presto distruggerà la passione dei tifosi.

Il passaggio generazionale, Fraizzoli ha 68 anni e Pellegrini 44, avviene con modalità molto simili a quelle del 1968, quando il vicepresidente era Fraizzoli e quello a fine ciclo Angelo Moratti, e così come Moratti padre Fraizzoli si pentirà presto di avere venduto l’Inter contro il parere della tifosissima moglie Renata, per soli 8 miliardi di lire (pochi mesi dopo Rummenigge sarà acquistato per una cifra superiore), non perdendo occasione per criticare il suo successore quando questi ribalterà la società, cominciando con il mettere alla porta Mazzola.

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