Film sullo sport: i migliori dieci sul calcio

Dal decimo al primo posto: Il grande match, Prima del calcio di rigore, Il mio amico Eric, Sognando Beckham, Febbre a 90°, Il Miracolo di Berna, Awaydays, Ultimo minuto, Il maledetto United, Fuga per la vittoria.

11 Febbraio 2021 di Stefano Olivari

Quali sono i migliori film sullo sport? Quelli memorabili sono troppi per poter effettuare una scelta, quindi proponiamo la nostra classifica personale per singolo sport, partendo dal calcio che secondo il luogo comune non avrebbe mai avuto successo al cinema. Questi quindi i dieci migliori film di calcio mai girati, scegliendo fra quelli davvero visti e non per sentito dire. Lasciamo fuori dalla classifica i documentari, anche quelli di livello cinematografico, e teniamo i film biografici: è un confine a volte sottile, ma un confine ci vuole.

Il decimo miglior film sullo sport della storia, sezione calcio, è secondo noi Il grande match, film spagnolo del 2006, con regista Gerardo Olivares. Incentrato sull’attesa, in Mongolia, nel deserto del Teneré e in Amazzonia, della finale mondiale del 2002, Brasile-Germania, quella decisa dalla doppietta di Ronaldo (con leggendario triangolino in testa), Il grande match fa comprendere la magia del Mondiale intravisto anche a chi è abituato al 4K HDR per Cittadella-Salernitana.

Il nono miglior film sullo sport, parlando di calcio e dintorni, è a nostro giudizio Prima del calcio di rigore, di Wim Wenders con la sceneggiatura di Peter Handke. Girato nel 1972, non può essere certo considerato un film sportivo anche se il protagonista è un portiere. Guardato senza sovrastrutture ideologiche e senza voler fare ‘bella figura’ (non ce ne importa niente, abbiamo visto 100 volte Mezzo destro mezzo sinistro e ne siamo fieri), è un film sull’incomunicabilità e sull’alienazione che avrebbe potuto tranquillamente girare il miglior Antonioni.

All’ottavo posto come miglior film sullo sport, sezione calcio, collochiamo Il mio amico Eric, di Ken Loach, dove Eric Cantona è sia protagonista (e come attore non è davvero male) sia di fatto sceneggiatore. Un film del 2009, ben diverso da quelli più famosi di Loach ma molto alla Cantona, visto che l’ex stella del Manchester United è una specie di fantasma-angelo-motivatore per un suo tifoso in un momento difficile della vita.

Settimo posto come film imperdibile sul calcio da assegnare a Sognando Beckham, di Gurinder Chadha, storia di una ragazza indiana e britannica che cresce con il sogno di diventare calciatrice, in un periodo in cui Beckham era una sorta di divinità trasversale, capace di uscire dal ghetto del calcio e di unire persone diversissime.

Sesto posto per Febbre a 90°, regia di David Evans, tratto nel 1997 dall’omonimo romanzo di Nick Hornby e capace di raccontare il tifo come filo conduttore della propria vita e come sintesi di tanto altro, a partire dal rapporto con il padre. Impossibile non emozionarsi, anche senza essere tifosi dell’Arsenal per la scena sul gol di Michael Thomas al Liverpool nel 1989.

Il Miracolo di Berna non è onestamente un grande film, ma la storia che racconta è così grande (vittoria della Germania Ovest al Mondiale del 1954, in finale sull’Ungheria di Puskas) che assegnamo il quinto posto a questo film del 2003, con regista Sonke Wortmann. Sempre di culto l’invocazione della pioggia da parte di Sepp Herberger, sempre addolorati per quell’Ungheria così come ci dispiace per il Brasile del 1982.

Decisamente superiore è la qualità di Awaydays, film britannico del 2009 e vera rarità, essendo sia mainstream sia di culto, come l’omonimo romanzo di Kevin Sampson. Ambientazione fine anni Settanta-inizio Ottanta, racconta le storie di un gruppo di hooligan del Tranmere Rovers ed è emozionante su più piani: c’è chi lo ama per certi dettagli di abbigliamento e chi invece, noi fra questi, per la musica, fra Ultravox, Joy Division, Magazine, O.M.D, eccetera. Quarto posto per questo capolavoro di Pat Holden.

Il nostro podio dei migliori film sullo sport comincia con Ultimo Minuto di Pupi Avati, film del 1987 con uno straordinario Ugo Tognazzi nei panni di un direttore sportivo disilluso. Un film mai troppo citato, anche dallo stesso Avati, da cui però è impossibile staccarsi pur conoscendolo a memoria. Fra l’altro uno dei pochi italiani sul calcio a non degenerare nella macchietta.

Al secondo posto quello che per molti è indiscutibilmente primo, cioè Il maledetto United, del 2009, diretto da Tom Hooper, incentrato sul mese e mezzo di Brian Clough al Leeds United reduce dai fasti di Don Revie. Tanta realtà è un po’ di romanzo, ma commovente il rapporto fra l’artefice (qualche anno dopo) del miracolo Nottingham Forest ed il suo secondo Peter Taylor.

Il più bel film di sempre con il calcio protagonista o coprotagonista è senza dubbio Fuga per la vittoria, regia di John Huston, anno 1981, liberamente ispirato ad una sfida fra prigionieri ucraini ed una squadra militar tedesca durante la Seconda Guerra Mondiale. Qui la partita è a Parigi ed il cast di all star, da Stallone a Pelé, da Michael Caine a Bobby Moore a tanti altri, è dello stesso livello della storia e della partita, di cui milioni di persone conoscono ogni dettaglio a memoria, a livello di una finale mondiale: tutti abbiamo sognato di segnare il 4-4 in rovesciata come Pelé, tutti abbiamo sognato di parare il rigore come Stallone. Forse è il film che vorremmo rivedere l’ultimo giorno prima di morire: storia, invenzione, calcio, classe.

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