Essere Zugarelli

19 Dicembre 2006 di Stefano Olivari

TRENT’ANNI DOPO – La celebrazione dei trent’anni dalla vittoria di Coppa Davis fa venire un po’ di malinconia, sia perché avevamo trent’anni di meno e ci ricordiamo tutto, sia perché dopo è finita come finita. Ai quattro – pensandoci bene – la vita ha regalato quello che erano anche sul campo, con Panatta sregolato di successo anche nelle sue attività tennistiche e non, Bertolucci il più simpatico di tutti anche al microfono, Barazzutti “soldatino” triste e poco comunicativo anche nei panni di capitano azzurro e Zugarelli dimenticato dai più (e dalla federazione soprattutto). Quest’ultimo – che fa il maestro in un circolo romano – viene sempre messo nell’angolino dei ricordi, dove arriva dopo anche Pietrangeli e Belardinelli. In realtà però molti dimenticano (o fanno finta di non ricordare) che senza Tonino in Cile non ci saremmo mai arrivati: fu lui infatti ad essere decisivo nel successo sull’erba contro gli inglesi che spianò la strada all’Italia verso il successo finale. Insomma: Zugarelli la coppa Davis l’ha vinta come gli gli altri. Però – chissà perché – la vita è poi sempre dei Panatta. 2. NOSTALGIA – In tema di “come eravamo” fa notizia la possibilità di un ritorno di Pete Sampras, che ha confessato di avere nostalgia per l’erba di Wimbledon e di pensare ogni tanto alla possibilità di riprendere la racchetta in mano, anche se non in modo continuativo: “È bello avere tempo per sé e non dover pensare sempre al tennis, ma quando si arriva alla stagione sull’erba mi verrebbe voglia di tornare a giocare. Ho nostalgia di Wimbledon, entrare in quel fantastico centrale mi manca. Ho ricevuto da Jimmy Connors la proposta di iscrivermi ad un torneo con lui, ma non c’è ancora nulla di progettato. Gioco quasi tutti i giorni: la passione per questo sport non mi abbandonerà mai”. Le cronache dicono che recentemente Sampras ha sfidato Robby Ginepri in un match di esibizione ad Atlanta, ma speriamo che questo non faccia pensare davvero a Pete di tornare sul serio. Vorremmo continuare a fare i paragoni con Federer avendo il dubbio su chi sia più forte. 3. ADDIO, FORSE – Tra gente che va e gente che vorrebbe tornare sta nel mezzo Lindsay Davenport che ha prima detto di voler chiudere col tennis perché incinta, lasciando poi però la porta aperta sul futuro: “Detesto la parola ritiro”, Che sia ritiro o no quello dell’americana (30 anni, 51 titoli nel circuito, 95 settimane al comando della classifica, in carriera si è aggiudicata 3 prove dello Slam vincendo US Open 1998, Wimbledon 1999 e Australian Open 2000) la notizia non sembra scaldare i cuori degli appassionati, nonostante Lindsay sia stata una delle tenniste più belle in campo e più gentili fuori da vedere. Eppure, alla fine, il discorso sul tennis femminile è sempre il solito, no? 4. SOLO UN’IDEA – In un momento in cui il tennis americano non è proprio brillante ecco che la Usta, la federazione oltreoceano, ha deciso di investire una cifra che supera i 10 milioni di euro in Tennis Channel, un canale che si riceve via cavo e che è già nelle case di 10 milioni di famiglie. Con questi soldi la tv monotematica potrà espandersi e nello stesso tempo assicurarsi i diritti dei tornei dell’Atp e quelli degli Open di Francia, il torneo forse più lontano dalla mentalità americana e dunque bisognoso di rilancio da quelle parti. “E’ un investimento per far crescere il nostro sport e per migliorare la conoscenza dei suoi protagonisti” hanno detto quelli dell’Usta che non escludono ulteriori accordi con la tv. Insomma: se mai la federazione nostrana avesse qualche soldino da parte… 5. BUON NATALE Approfittiamo delle notizie in arrivo sui primi tornei dell’anno per dire che questa rubrica avrà un ultimo numero venerdì 29 dicembre per riapparire poi martedì 9 gennaio. Per quel tempo la stagione si sarà rimessa in moto: tra i primi rientri dell’anno si segnala quello di Alicia Molik, l’australiana ex numero 6 del mondo che torna dopo due anni di stop per un problema all’orecchio. La Molik ha ottenuto una wild card per gli Australian Open al via il 15. Auguri a lei e – soprattutto – a tutti voi che avete la pazienza di leggere queste righe.

marcopietro.lombardo@ilgiornale.it

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