Perché non si parla di Carraro

12 Novembre 2009 di Stefano Olivari

di Stefano Olivari

Da Napoli stanno arrivando ogni giorno notizie e deposizioni clamorose, che tutti i beneficiari dell’osceno patto non scritto dell’estate 2006 (vi diamo scudetto e Ibrahimovic, voi non rivangate il passato e vi godete le vittorie, teniamo tutto circoscritto alla stagione 2004-2005: prima e dopo nessuno ha parlato al telefono o condizionato arbitri) hanno interesse a far cadere nel vuoto. Sentire Luciano Moggi scagliarsi contro Franco Carraro merita però una riflessione in più. Entrambi per quasi un ventennio sono stati il braccio a volte violento del sistema Geronzi nel calcio, a livelli diversi. Carraro uomo di raccordo con la Fiat, la politica romana di varia natura, i consessi sportivi internazionali e volto gradito a tutti i grandi club (quando dovevano lamentarsi per qualche presunto torto, Moratti e Berlusconi lo facevano con lui). Moggi tessitore dei rapporti con società indebitate e mille personaggi con cui banchieri e dirigenti non vogliono sporcarsi le mani. Un meccanismo quasi perfetto che distribuiva vittorie o almeno contentini a quasi tutti, a volte anche scippando la stessa Juve di Moggi (scudetti di Lazio 2000 e Roma 2001), con i perdenti tenuti buoni con promesse mai mantenute. Deposizione di Moggi: ”Sono stato anche accusato di aver fatto retrocedere il Bologna, quando poi si va a leggere di un’intercettazione dell’allora presidente federale Franco Carraro nella quale dice al designatore Paolo Bergamo che bisogna aiutare Lazio e Fiorentina a evitare la retrocessione. Guarda caso retrocedono Bologna e Brescia e si salvano Lazio e Fiorentina. L’intercettazione del presidente della Figc passa inosservata”. Incredibile che Carraro non sia a Napoli, in almeno una delle sue incarnazioni: sì, sappiamo che è stato prosciolto. Alla fine il sistema ha sacrificato il suo volto meno presentabile alla massa di bocca buona (quella che vive nel mito dello ‘stile’ e delle ‘battute’ di miliardari ignoranti e cocainomani), che solo grazie a rapporti personali e qualche notizia riservata è riuscito calcisticamente a sopravvivere. Ci dicono che abbia intenzione di aprire a breve il capitolo sui giornalisti miracolati, alcuni dei quali nel momento del bisogno non gli sarebbero stati abbastanza fedeli.
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