Corona o giornalisti?

13 Ottobre 2023 di Stefano Olivari

Fabrizio Corona o i giornalisti? Le indagini sulle scommesse di molti calciatori, da Fagioli a Zaniolo a Tonali ad altri che verranno fuori, anticipate da Corona, hanno messo in una posizione imbarazzante non soltanto la FIGC e i loro club che avrebbero dovuto controllare ed eventualmente denunciare (aprire il capitolo dell’omessa denuncia significa che fra due mesi andrebbero in campo le squadre Primavera), ma anche i giornalisti sportivi e non. Perché quelle date da Corona, piaccia o non piaccia, sono notizie e non sono state date da chi in teoria dovrebbe conoscere i calciatori meglio di lui.

In teoria, appunto. Perché nel 2023 chi segue le squadre sul campo non ha di base alcun rapporto con i calciatori, al di là di qualche intervista con l’ufficio stampa a vigilare su ogni virgola. Non è sempre stato così, fino alla fine degli anni Novanta di sicuro non è stato così ed era quindi più facile creare rapporti che andassero al di là dell’ufficialità. Poi quasi mai questi rapporti producevano notizie scrivibili, anzi spesso erano un ostacolo in più, ma almeno permettevano di scrivere il contrario della verità. Per meri motivi di età, senza alcun merito, abbiamo vissuto sia il prima sia il dopo e questo è uno dei casi in cui boomeristicamente bisogna dire che era meglio prima, quando anche i grandi club erano disorganizzati.

Nel 2023 è molto più facile che questi rapporti li abbiano non diciamo Corona, che ormai è un brand e quindi le segnalazioni gli arrivano da ogni dove, ma il pr di una discoteca, un ristoratore o una groupie. Questo non cancella il vero problema, cioè che in ogni caso i media (televisione, giornali, web, tutto) le notizie pesanti non soltanto di calcio, ma anche di economia e politica, le diano soltanto se protetti (o costretti) dalla magistratura. E non a caso si passa di solito dalla descrizione della famiglia felice del Mulino Bianco ad una impostazione colpevolista vomitevole tanto quanto le omissioni.

In ogni caso l’omertà e la reticenza non trovano alcuna giustificazione in quelle situazioni in cui si ha una tutela legale, quindi stiamo parlando di giornalisti dipendenti di un editore importante. E così il sistema viene scosso soltanto dal Corona della situazione, che ha fatto venire evidenti e divertenti travasi di bile a chi deve copiare i suoi scoop, magari definendolo ‘paparazzo’ (cosa che non è mai stato). Ma veniamo a noi: Corona o giornalisti? Votiamo Corona.

stefano@indiscreto.net

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