A scuola da Marzorati

13 Settembre 2012 di Fabrizio Provera

Pierluigi Marzorati era felicemente emozionato, il coro l’ha fatto sorridere, la torta è stata distribuita previa posa fotografica da conservare a futura memoria, assieme a Francesco Juary Morabito, guru degli Eagles canturini, Chicco e tutti i volontari della cucina dove sino a domenica si sfornano piatti della tradizione popolar-festaiola (stasera polenta e brasato, abbondanti e a modico prezzo;  birra media 3 euro e 50, salamella 5. Ci spiace per il direttore e i vegetariani: quelli vicini al lago di Como devono essere carnivori incalliti… comunque ci sono anche gli gnocchetti ai formaggi, 4 euro la porzione). Non era solo la festa di Cantucky e di uno dei più grandi campioni del basket moderno, uno dei primi seguiti con attenzione dalla Nba quando la percentuale di giocatori non americani nella Lega Pro Usa era  assimilabile a quella del consenso popolare di cui gode il nostro governo tecnocratico. Era una festa sì di Strapaese, ma di quello Strapaese che rappresenta una delle basi da cui può ripartire il basket italiano, malato e in crisi nonostante le recenti vittorie della nazionale di Simone Pianigiani. Quel legame forte, cui spesso accenniamo qui su Indiscreto, che unisce strettamente le comunità e la propria squadra di basket, attirando così l’attenzione di persone, media e quindi sponsor.

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