Bologna-Inter 1-2

3 Novembre 2019 di Gli amici di Budrieri

Egregio Direttore, qui nella periferia Ovest di Milano del tutto indifferente alla plastic tax ci aspettavamo una sua analisi della vittoria dell’Inter a Bologna, ma ormai è chiaro come Indiscreto punti a una nicchia socio-economica quasi totalmente costituita da residenti nel centro, soddisfatti per l’andamento delle loro azioni FCA e convinti che nessun operaio italiano sarà toccato dalla fusione con la Peugeot.

Qui nella trumpiana via Novara invece di preoccuparci di dove attraccherà la Alan Kurdi abbiamo passato davvero un bel sabato fra Roma-Napoli, Bologna-Inter e il derby di Torino, rubando tempo a famiglie a cui ne andrebbe rubato anche di più, grazie ai nuovissimi decoder Suning T2 (usano la stessa tecnologia del Quizzy di Mike Bongiorno) che Ping ha ricevuto venerdì sera da Nanchino: adesso Eurosport si vede, quindi i numerosi appassionati di biathlon e snooker sono soddisfatti, ma purtroppo è sparita Sportitalia e per un po’ dovremo fare a meno del parere del vicedirettore sportivo della Paganese, oltre che di molta figa.

In mattinata Budrieri era andato al cimitero di Bruzzano per il giorno dei morti a trovare Hossam, che come qualcuno ricorda (non sua figlia, che giovedì ha fatto la cubista alla festa di Halloween organizzata da Vieri a Milano Marittima) è sepolto in una fossa comune con la maglia di Sturaro. Ha provato a dire un Padre Nostro, Budrieri, ma l’età (ormai sono 74) avanza e l’unica cosa che ricordi a memoria sono vecchi articoli di Danilo Sarugia. Ha comunque reso onore a Hossam, li dividevano la religione (anche se Budrieri è laico, al contrario dell’Erminia che è una di chiesa) e il tifo calcistico, però mai aveva conosciuto un musulmano juventino (o anche un musulmano e uno juventino, prendendo le categorie singolarmente) così simpatico.

Stamattina Budrieri è molto calmo, sta sfogliando la Gazzetta sul bancone Sammontana e nemmeno si sta accorgendo della presenza all’angolo del videopoker di spacciatori maghrebini che parlano l’italiano dei giornalisti sportivi. Gente tristissima (i giornalisti, non gli spacciatori), che sognava di essere Hemingway o almeno David Messina, e che adesso si ritrova a dover giustificare ogni fallo di mano di De Ligt. Così in mezzo a discorsi su dosi e soldi capita di ascoltare frasi come “Pioli vede segnali di Milan”, “CR 30 e lode”, “Toro, silenzio e pedalare per riaccendere la scintilla”, “Vidal e Darmian: ecco le opportunità”.

Certo lui che ha visto giocare con la maglia neroazzurra Calcaterra e Civeriati non può mettersi a discutere di calcio con chi pensa che l’Inter l’abbia inventata Ausilio. Così dopo aver gettato a terra la Gazzetta presa dal bancone Sammontana che titola ‘Segna sempre Lu… kaku’ ci ha regalato la sua analisi: “Altra partita che in tutte le stagioni post Triplete avremmo pareggiato o perso, con Brozovic in riserva fissa e nessuno a centrocampo che andasse al di là del compitino, anche se Lazaro è stato discreto. Vittoria arrivata perché nel momento peggiore e nella mediocrità generale Conte non ha fatto buttare via palloni e ha ordinato cambi logici, ma anche per il solito rigore del cazzo che si dà contro le provinciali. Lautaro bravo a cercare il contatto? Cazzate che si sentivano alle ridicole moviole pro-Milan dei tempi di Pressing o a quelle oggi pro-Juve di tutti, io che vedo calcio dai tempi di Benito Lorenzi queste cose non le accetto. La solita Italia che premia la furbizia e sfotte anche chi non è furbo: sto dalla parte di Sabatini, anche se io fumavo le Merit. Se fosse vero che qualcuno offre 80 milioni per Lautaro glielo venderei fra un minuto. In positivo c’è che Lukaku è sempre più simile a Vieri, sia pure un Vieri minore, e che quando Sensi tornerà si vedrà qualche passaggio non banale. Sopravvivere fino a gennaio, poi si vedrà. Poi Gagliardini, Biraghi, direi anche Lazaro e Bastoni, non sono da Inter e quando giochi con quattro o cinque titolari che non sono da Inter fai fatica, è chiaro”.

Non una grande analisi, va detto con tutta la stima per il nostro amico e maestro ingiustamente accusato di negazionismo del cambiamento climatico quando l’asse del suo cesso ha ormai raggiunto i meno 75 gradi e lui non resiste più di due minuti a leggere i giornali di Cairo sul tavolinetto lì davanti (in realtà nemmeno con un clima mite si resiste due minuti a leggere un giornale di Cairo).

Stamattina Budrieri è entrato al Champions Pub alle 8, quando c’era soltanto Zhou a scongelare le cotolette con carote e cornette non vendute in settimana, ed insieme hanno ricordato la fabbrica della Durban’s di via Gulli, quando la sirena di fine turno segnalava a tutto il quartiere che erano le cinque del pomeriggio. Prima che uscisse di casa, senza aver fatto colazione, l’Erminia gli ha sussurrato le parole che ogni coppia affiatata si dice al risveglio: “Finocchio flaccido che non sei altro, con un cazzo che non si vede nemmeno al microscopio e che comunque non sono mai stata interessata a vedere. Non ti sei ricordato di pagare la bolletta di Sky di mia madre, quella che conteneva anche l’installazione di Sky Q, e adesso lei ha paura che Comcast le annulli l’abbonamento togliendole i Signori del calcio proprio adesso che è il turno di Stefano Nava. Finché non l’hai pagata non tornare in questa casa”. Budrieri ha dato il giusto peso a queste parole, interrogandosi sulle mosse che fra poco effettuerà Gasperini in Atalanta-Cagliari: lui personalmente Muriel lo farebbe partire sempre dal primo minuto. Non le rubiamo ulteriore tempo, Direttore: si ricordi che Lei si è formato sul campo della Nabor, quando era tutto sterrato, e non sui campi da golf. Quelli della clubhouse la considereranno sempre un loro servo .

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