Il mondo dei disinformati

21 Novembre 2018 di Stefano Olivari

Quanti italiani leggono i giornali? Sempre meno, stando a qualsiasi viaggio in tram e all’ultimo rapporto dell’AgCom, che ha analizzato il rapporto fra italiani e comunicazione nel terzo trimestre del 2018. Secondo i dati dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni nel giugno di quest’anno in Italia si sono comprati 2,8 milioni di quotidiani al giorno, il 7,5% in meno rispetto al giugno 2017. E va be’, dirà il nonno multimediale, io i quotidiani li leggo sull’iPad. Peccato che la statistica tenga conto sia delle copie cartacee sia di quelle digitali. Ma c’è di più: guardando alle sole copie digitali, sia quelle che leggiamo sull’iPad sia quelle che leggiamo sul computer, si nota addirittura un calo del 2% rispetto al giugno 2017. Traduzione: la gente legge sempre meno e non è colpa soltanto della fatica di recarsi in edicola, che comunque a volte incide vista l’ecatombe di edicole a cui stiamo assistendo e che in certe zone fonde la causa con l’effetto.

La situazione è simile se si guarda ai dati dei primi 7 editori di quotidiani, che sono passati da 2.085.000 a 1.926.000 copie, siamo al meno 7,6%. Ma diventa tragica se si torna a quattro anni fa: rispetto al 2014 il calo è di quasi un milione di copie quotidiane, meno 34%. Vi sembra che negli ultimi anni un terzo delle persone abbia smesso di leggere giornali senza sostituirli con la loro versione elettronica? Sì, a noi sembra. Interessante è la distribuzione delle quote di mercato: in lieve calo rispetto all’anno scorso il gruppo GEDI (cioè Repubblica, Stampa, Secolo XIX e diversi quotidiani locali) e quello Amodei (Corriere dello Sport e Tuttosport), in lieve aumento RCS (Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport), Monrif (Giorno-Carlino-Nazione) e Sole 24 ore. Questione di decimali, a dimostrare che la fuga è distribuita e non riguarda il fallimento di un solo giornale.

Va bene, dai, guarderanno tutti la televisione. Però dal 2014 ad oggi l’audience totale dei telegiornali è scesa da da 35,5 milioni di persone a circa 27. Praticamente meno 25%, nonostante il proliferare dei canali all news. Ci rimane Internét, con l’accento sulla e. Gli italiani che almeno una volta al giorno navigano in rete, con qualsiasi device, sono 25,4 milioni, il 42% della popolazione, con un tempo di permanenza di circa 2 ore e mezzo. Leggeranno articoli di approfondimento? I dati dei grandi portali di informazione possono essere poco significativi, perché anche nei casi più famosi più dell’80% del traffico è dato da photo gallery. Conclusione? Ci sono nel 2018 molte più possibilità di informarsi ma anche meno gente mediamente informata. Un fenomeno incomprensibile, in cui la mancanza di interessi culturali (fossero anche i movimenti di Lasagna) si salda con la certezza che essere informati non sia necessario. Tutto sta tornando al sentito dire, al consiglio di un amico dell’amico.

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