Vivere di scommesse, con il Chelsea o con lo schema

5 Marzo 2015 di Stefano Olivari

Siamo felici che le scommesse riscuotano così tanto interesse su Indiscreto, non perché ospitiamo pubblicità di bookmaker (purtroppo al momento non ne abbiamo nemmeno mezza) ma perché le scommesse sono un modo per parlare di sport mettendosi alla prova con soldi propri e quindi mettendo in campo il (relativo) meglio di sé, sorvolando su discorsi psicoanalitici forse più adatti alla roulette o comunque all’azzardo puro. Conosciamo diverse persone che asseriscono di vivere di scommesse, ma la loro permanenza in un bilocale di periferia non è proprio testimone dei loro successi, mentre molto più credibili sono gli amici in attivo con puntate selezionate e un money management conservativo (massimo 1% del capitale per singola puntata). Veniamo al punto, restringendo il discorso al calcio: al di là della competenza in materia (i quotisti non conoscono il Chelsea meglio di noi, ma il Frosinone sì) e di banali considerazioni sulla bontà delle quote (quelle delle grandi sono sempre sbagliate, causa allibraggio), esiste un’area statistica in cui è più facile vincere? Ognuno è geloso delle proprie statistiche personali, ma non sveliamo un grande segreto dicendo che l’area più temuta dei bookmaker, parlando di esito finale (altri discorsi per Over/Under e Asian Handicap, cioè il gioco di quelli veri), è quella che va dall’1,50 al 2,00. Chi ha analizzato proprie statistiche in numero almeno di 10.000 ha senz’altro pensato almeno una volta di giocare in maniera sistematica in questa area, magari con limitazioni (solo squadra in casa, solo squadra con almeno 6 giorni dalla precedente partita, eccetera, fino alla madre di tutte le valutazioni: giocare solo su ciò che si conosce). All’opposto ci si può porre dal lato Lay di un qualsiasi exchange (Betfair.it ha ancora pochi volumi per esaltarci) nelle altre aree. Va da sé che nel breve periodo si può andare in rosso forte, perdendo sicurezza e facendo saltare lo schema. Personalmente non giochiamo in questo modo, preferiamo entrare nelle pieghe di un Chelsea-Arsenal che mettere soldi alla cieca su cento Varese, ma chi lo fa in maniera intelligente fa parte di quel mondo che si definisce smart money.

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