Superiorità ontologica dei Vanzina

15 Ottobre 2012 di Fabrizio Provera

Fortunatamente, anche se ci hanno negato la visione di Barca-Real fomentando l’ira di Dominique Antognoni e di decine e decine di abbonati Indiscreti, i cosiddetti ‘uffici competenti’ di Sky ci stanno deliziando coi Cinepanettoni. La depressione post-vacanze che ci coglie ogni volta a settembre – ispirataci, va da sè, da Jerry Calà e Marina Suma e dal finale di Sapore di Mare, con spiaggia del Forte bagnata dalla pioggia – è stata temperata dalla possibilità di rivedere pellicole di culto vero, autentico, comprovato e vissuto. Ma a conti fatti, dopo aver visto e rivisto nel week-end Vacanze di Natale 2000, ci siamo formati in via definitiva l’idea della superiorità ontologico-estetica dei fratelli Vanzina, Carlo ed Enrico, su tutti i registi da cinepanettone, quindi i pur bravi Enrico Oldoini, Neri Parenti e compagnia varia. Troppo e incommensurabile lo iato tra l’epico Vacanze di Natale 1983, il delizioso sequel Vacanze di Natale 2000 e gli altri episodi, compreso quello davvero seccante con Luke Perry. L’avvocato  Covelli del 1983 (il grande Riccardo Garrone) diventa, 17 anni dopo, quel Christian De Sica che in precedenza aveva impersonato il figlio di Garrone, ossia Roberto Covelli, fidanzato con Samantha (la struggente Karina Huff) prima di fare outing e dichiarare la preferenza per il genere maschile. Boldi, nella parte del sciur Colombo di Monza, certamente non supplisce sino in fondo alla mancanza di un gigante quale Guido Nicheli, che nella pellicola capostipite del genere ha probabilmente raggiunto le sue vette di recitazione (“Ivana, fai ballare l’occhio sul tic. Via della Spiga, hotel Cristallo di Cortina 2 ore 54 minuti e 27 secondi. Alboreto is nothing” è ancora fonte di commozione, per tutti noi), anche per la presenza di Stefania Sandrelli, fonte di turbamento sessuale per migliaia di adolescenti. in quegli anni. Certo, in tema di romanità coatta il grande e compianto Mario Brega e l’allora fanciullo Claudio Amendola surclassano il pur generoso Enzo Salvi, che in Vacanze di Natale 2000 era al suo esordio cinepattonesco (abbiamo scoperto che in precedenza faceva il giardiniere per il Comune di Roma…). Tuttavia la macchietta napoletana di Nino D’Angelo, vincitore di un Superenalotto da 70 miliardi, è decisamente riuscita nell’episodio del Terzo Millennio. Insomma,  se Vacanze di Natale 1983 resta un  must irraggiungibile, il sequel di 17 anni dopo sfigura  molto meno di altri e molto meno fortunati tentativi di imitazione. Lunga vita ai fratelli Vanzina!! Ps avviso ai naviganti Indiscreti: mercoledì 17, su Rete 4, secondo imperdibile episodio di ‘Trinità’ con Bud Spencer, Terence Hill e la regia di E.B. Clucher, per intenderci quello della scena al ristorante e del bimbo affetto da aerofagia: piazzamoci con fagioli e birra davanti allo schermo, dimostrando così ad Aldo Grasso che certi film – come Trinità e la saga di don Camillo- sono ancora capaci di galvanizzare l’audience dei canali generalisti.

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