Setanta ci dà tanto

19 Gennaio 2007 di Stefano Olivari

L’Irlanda è semplicemente bella. Da qualsiasi punto la si voglia vedere. E’ il posto dove almeno quelli come noi a volte chiudono gli occhi e sognano di essere: magari in un beer garden di un pub in qualche paesino di campagna, magari d’estate e magari con una bella pinta di scura in mano. L’Irlanda però è stata anche una terra di forti tensioni sociali , sfociate in una vera e propria guerra civile, da quando il paese è stato spaccato in due nei primi anni Venti del XX secolo. L’odio del sud – rimasto indipendente da Londra – verso gli inglesi si è solo leggermente attenuato oggigiorno, ma è al nord, nell’Ulster- ancora controllato da Londra – che si sono avute le tensioni maggiori. Dalla “Bloody Sunday” – ricordata anche dagli U2 – di una domenica del 1972 alle bombe di Omagh nel 1998, gli episodi di terrorismo e di violenza hanno rappresentato uno scenario classico per queste terre. Negli ultimi anni però la situazione è sicuramente migliorata. Non solo a Dublino – città ormai patria di call center internazionali che impiegano lavoratori di tutte le razze – ma anche Belfast è sicuramente più emancipata rispetto ai bui anni Settanta. E anche il calcio sta dando il suo contributo. L’emittente televisiva irlandese Setanta, già proprietaria dei diritti tv del calcio scozzese, alla fine del 2004 ha creato la Setanta Cup, una competizione che unisce le migliori squadre dei campionati del Sud (EIRE) e del Nord (Ulster). Un tentativo era già stato fatto 25 anni fa, quando venne istituita la Blaxnit Cup. Competizione abbandonata di lì a poco, visto che si era negli anni del terrorismo militarizzato. Per ragioni simili, negli stessi anni, le squadre irlandesi erano state costrette a non partecipare più nemmeno alla Texaco Cup, competizione interbritannica che raggruppava le squadre d’Oltremanica non qualificate alle coppe europee. E sempre all’inizio degli anni Settanta la squadra del Derry City, situata in territorio nordirlandese ma legata a una zona tradizionalmente nazionalista e antibritannica di Derry, fu costretta a lasciare il campionato di competenza e viaggiare ogni sabato verso sud, per partecipare al campionato dell’EIRE. Oggi la Setanta Cup, con l’edizione che partirà a febbraio, è al terzo tentativo. In tutti i sensi. Partita nel febbraio 2005 con sei partecipanti, i primi due club classificati in entrambi i campionati più i vincitori delle rispettive coppe nazionali, il 26 febbraio 2007 ai nastri di partenza ci saranno otto squadre, equamente divise fra le due Irlande. Il gruppo 1 sarà formato da Glentoran e Linfield (Irlanda del Nord), più Drogheda United e Derry City per l’EIRE (sì, Derry poi è rimasta a giocare nel campionato del sud). Nel gruppo 2 se la giocheranno i “nordisti” del Portadown e del Dungannon Swifts, contro i “sudisti” dello Shelbourne e del Cork City. Dopo la prima fase a gruppi si giocheranno le semifinali e la finale unica il 12 maggio 2007. Il regolamento della coppa prevede che la finale venga sempre giocata al Sud, a meno che non si affrontino due squadre dell’Ulster. Il pubblico, che solitamente a livello calcistico segue con più interesse il campionato inglese tifando massicciamente per Manchester United e Liverpool, sembra inaspettatamente aver accolto in maniera positiva la nuova competizione . Il seguito è quantomeno decente – rapportato al totale disinteresse verso i due campionati irlandesi – ed anche gli episodi di violenza sono stati quasi assenti. L’altra faccia della medaglia ci dice però che la Setanta Cup è un po’ una minuscola Champions League, arricchendo cioé solo i club partecipanti che, oltre ad essere quasi sempre gli stessi nelle tre edizioni disputate, stanno quindi scavando un gap considerevole fra loro e il resto dei rispettivi campionati. Comunque dopo una vittoria del nordirlandese Linfield nella prima edizione del 2005, i rappresentanti del sud hanno replicato l’anno scorso con una netta affermazione del Drogheda United. Da rilevare che, mentre per l’Ulster il torneo si disputa a metà stagione, per l’EIRE si tratta di una competizione prestagionale, visto che la FAI (Football Association of Ireland) da un paio d’anni ha adottato il calendario calcistico nordeuropeo, disputando così la stagione fra i mesi di marzo e novembre. Vedremo se i nipotini di Best anche per quest’anno sapranno sfruttare questo piccolo vantaggio…

Luca Ferrato
ferratoluca@hotmail.com

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