Savoia 2012

1 Maggio 2012 di Anna Laura

Il tentativo dei ‘tecnici’ di esasperarci è alla fine riuscito. Un sentire generalizzato, ma non generalizzante come negli anni precedenti, un sentire uguale e mirato, la consapevolezza diffusa che il bersaglio sia il popolo. Cioè io, voi. E che lo scopo sia depredare i nostri risparmi per generare la seconda guerra civile italiana, questa economica dopo quella ideologica chiamata “di liberazione”. Perchè mi rifiuto di credere che con gli attuali provvedimenti il governo dei professori non sappia quello che sta facendo. A fronte del momento grave è intollerabile che la “gravità” sia un parametro applicabile solo selettivamente. Ad alcuni, ma non ad altri. La spending-revisione di 4,3 miliardi di euro è slittata alla fine di maggio e il fatto che alcuni consulenti operino ‘a titolo gratuito’ è un’ulteriore presa in giro. Anche perché fra questi ‘a titolo gratuito’ c’è quel Giuliano Amato che rimarrà nella storia per il blitz-furto notturno sui nostri conti correnti e quel Giavazzi che sul Corriere della Sera era rimasto l’unico a criticare Monti. Ridicoli, se non fosse che la gente si suicida, per questa ridicolaggine. Il momento è gravissimo, e se ci fosse coesione le cose si svilupperebbero secondo un iter egualitario di trattamento, lo stato farebbe la sua parte di sacrifici, con tagli di enti inutili , con tagli di stipendi a manager, a politici, con riscossione di affitti adeguati, con l’estensione dell’Imu anche alle fondazioni bancarie che non sono assolutamente benefiche. Dove è il beneficio? e a chi è recato il beneficio? Ecco, dopo una simile constatazione, penso che vedremo il mare della protesta montare e che ci sarà uno tsunami violento. Una guerra civile? Si, una guerra civile che i professori auspicano nei fatti, se non nei pensieri. Il punto è: perchè? Bella domanda, a cui dare una risposta risulta al momento impossibile. Lo sfruttamento dei vecchi clichè ideologici non pare funzionare più: il destra-sinistra non attacca, basti pensare al bacino elettorale in cui pesca Grillo, e nemmeno il Nord-Sud tirato in ballo da Napolitano, perchè il sentire comune impedisce tali divisioni. Non c’è più battaglia sulle idee, con ognuno tifoso della propria, sul modello di Repubblica italiana, la battaglia si è spostata su dove prendere i soldi per sopravvivere. Giocano con il fuoco e hanno appreso una illustre lezione riguardo all’impunità. Risale ai Savoia, che scapparono indegnamente nel 1943 lasciando l’Italia allo sbando. I Savoia di oggi sono pronti a scappare anche loro, anzi in molti casi risiedono già all’estero pur rimanendo idoli della cosiddetta ‘società civile’ italiana. E chi non risiede all’estero ha le sue società ben parcheggiate in stati canaglia (inutile cercare ai Caraibi, alcuni fanno parte dell’Unione Europea), per la famosa ‘ottimizzazione fiscale’ che qualche professore ben conosce. Si credono intoccabili e irraggiungibili, ma almeno in questo caso hanno forse fatto male i conti.

Anna Laura, 1 maggio 2012

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