Agricoltori o Unione Europea?

7 Febbraio 2024 di Indiscreto

Hanno ragione gli agricoltori o l’Unione Europea? Un Di qua o di là di enorme attualità e non soltanto perché la parte italiana della protesta forse arriverà sul palco di Sanremo, ma perché le manifestazioni con i trattori e tutto il resto non riguardano evidentemente soltanto l’uso dei pesticidi (anche dopo la mezza marcia indietro della UE) o l’incasso dell’ennesimo contributo pubblico, ma un modello di società. In altre parole, in un mondo in cui in teoria tutto è acquistabile dappertutto ha senso difendere produzioni anti-economiche soltanto perché fanno parte della nostra tradizione? Un tema enorme, che va al di là della rappresentatività delle varie associazioni: alcune serie, altre cialtronissime (sono ricomparsi alcuni personaggi degli indimenticati Forconi) e pronte a cavalcare ogni posizione demagogica.

In comune tutti hanno una generica antipatia per l’Unione Europea, per l’ambientalismo, per la scienza applicata all’alimentazione, per i governi nazionali quando derogano dal consueto assistenzialismo. L’aspetto paradossale delle proteste in corso, almeno di quelle in Italia, è che trovano sponde sia a destra sia a sinistra, senza un vero perché se non che nell’immaginario collettivo di quasi tutti c’è l’immagine dell’umile contadino che si spezza la schiena contrapposta a quella dei tecnocrati di Bruxelles, con le loro regole tipo il 4% dei campi da lasciare incolto per preservare la biodiversità, che abbiamo letto essere stata rivista, i limiti alle emissioni negli allevamenti intensivi, la riduzione dell’uso degli insetticidi, eccetera.

Lasciamo entrare nel merito i competenti, noi da fuori vediamo che l’agricoltura ha una serie incredibile di agevolazioni, non solo quella sul gasolio di cui si parla tanto, e che il ‘giusto prezzo’ che si chiede già esiste, visto che ci sono intere coltivazioni che senza sussidi sarebbero scomparse.  Non si capisce poi perché un agricoltore italiano dovrebbe continuare a non pagare l’IRPEF, cosa che non fa ormai da 7 anni e situazione che l’attuale governo dovrebbe cambiare (ma non ci crediamo). Insomma, un sondaggio equilibrato anche se la narrazione mediatica è quasi a senso unico. Significativo che la Coldiretti non sia schierata acriticamente con le ultime proteste, un po’ perché rappresenta anche l’agricoltura moderna e un po’ per non mettersi sullo stesso piano delle piccole sigle. Agricoltori o Unione Europea?

Share this article