Saviano in bella copia

6 Novembre 2013 di Stefano Olivari

La fascetta ‘Vincitore del Premio Strega’ può spostare almeno 20.000 copie nelle vendite, sostengono molti addetti ai lavori della narrativa italiana. Tantissimo, in una realtà in cui si può parlare di successo quando un libro supera le 5.000 copie. Ma non è per la fascetta che abbiamo letto Resistere non serve a niente, anche perché abbiamo comprato la versione per Kindle, bensì per la grande, almeno secondo noi, capacità di Walter Siti di aprire squarci illuminanti sulla vita contemporanea. Nonostante sia inserito nella cosiddetta società letteraria e non sia più un ragazzino (ha 66 anni), Siti non pratica una letteratura ripiegata su se stessa e ha la capacità (aborrita dai letterati militanti, con le loro suonatrici di oboe anoressiche e i loro serial killer lacaniani) di creare personaggi e storie credibili, con la tecnica antica del romanzo a chiave ma anche il gusto moderno per la cronaca. Il romanzo è in pratica la storia dell’amicizia fra l’autore e Tommaso, finanziere e trader con una storia personale disperata e una visione matematico-statistica del mondo. Amicizia bellissima e paradossalmente disinteressata, nonostante lo scrittore sia in difficoltà con la casa (verrà aiutato) e il trader analizzi quasi tutto in termini di costi e benefici (ma sarà ascoltato). La froceria sparsa a piene mani in altri libri di Siti qui rimane allo stato latente: non è né un bene né un male, come del resto la froceria stessa, ma aiuta l’agilità della lettura. Il nucleo del libro non è però la parte romanzata, che sconta qualche schematismo di troppo (la contrapposizione fra la figa cinica e l’idealista cessa è roba da fiction di Rai Uno, la visione troppo ‘anatomica’ della donna non è da etero) quanto quella per così dire savianesca. Decine di pagine su riciclaggio, nuove mafie, impossibilità di distinguere i capitali di provenienza lecita dagli altri. Tutto scritto meglio di come lo scriverebbe Saviano (ma ci vuole poco), in certi capitoli ai confini del saggio, con ingenuità tecniche che avrebbero richiesto la revisione da parte di un bancario e al tempo stesso con un messaggio di grande forza: non puoi combattere un nemico che è ovunque, inizia a cambiare te stesso. Lo dice comunque anche Marracash, senza avere vinto il premio Strega. E quindi? La vendicativa società letteraria, giustamente presa in giro da Siti, lo ha punito premiando un libro così così.

Share this article