Sanremo 2022, il grande mix di Amadeus

5 Dicembre 2021 di Paolo Morati

Quando escono i nomi in gara al Festival di Sanremo si parla molto di loro, senza però ovviamente conoscere le canzoni che porteranno in gara. Per cui il grosso rischio è quello di prendere fragorose cantonate nel giudicare prima di ascoltare. La nostra linea è sempre stata quindi quella di analizzare le scelte fatte dalla direzione artistica, per il terzo anno consecutivo in mano ad Amadeus, senza pro o contro particolari. Certo è che a leggere i nomi quella del 2022 sarà una gara piuttosto aperta per varie ragioni, a cominciare dal peso del televoto tipicamente guidato dalle schiere di fan, indipendentemente dalla canzone portata in gara. Televoto che l’anno scorso portò ad esempio a furor di popolo digitale nella terna finalista Fedez e Francesca Michielin, superati poi dai Måneskin con tutto ciò che è successivamente accaduto per la band romana.

Ma veniamo ai nomi annunciati partendo da quello più inatteso, ossia Elisa. A 21 anni dalla sua vittoria con Luce (Tramonti a Nord Est), reinventata tra l’altro di recente da Zucchero nell’album Discover, torna dunque all’Ariston con fin da subito il peso dei essere favorita per storia, nome e schiera di supporter. Attenzione però a quanto accaduto a Fiorella Mannoia, nel 2017 superata da Francesco Gabbani, prova di come il Festival sia in grado di rimescolare le carte quando tutto sembra già scontato. Un altro esempio recente è stato quello di Mahmood (che batté Ultimo e Il volo) nel 2019, anche lui oggi di ritorno a Sanremo, questa volta con un altro nome caldo del momento, Blanco, e che insieme potrebbero fare man bassa dei voti della Generazione Z, spartendosi i voti con Aka7even (fresco vincitore degli MTV European Awards). Con l’incognita Sangiovanni, lanciato quest’anno da Amici.

Amadeus sembra di fatto aver ormai deciso di battere la strada del mix di generi, portando in gara tutta una serie di nomi che il pubblico tipicamente sanremese avrebbe serenamente continuato a ignorare, ma anche alcuni grandi classici e più tradizionali. Una formula che lo scorso anno ha avuto successo, anche se è da capire quanto il barile sia pieno di personaggi (appunto, non canzoni) effettivamente di qualità o quanto nel tempo si rischi ad arrivare al suo fondo giusto per reiterare la formula. E allora il cast annunciato da Amadeus, 22 nomi al netto dei due che usciranno da Sanremo Giovani, va dall’estro di Achille Lauro al rap di lungo corso di Dargen D’Amico e quello più recente di Rkomi passando per la classicità (e la classe) di Gianni Morandi e Massimo Ranieri, Iva Zanicchi a sorpresa (quasi nessuno ne parlava tra le indiscrezioni), fino agli inevitabili sconosciuti al pubblico di Raiuno come Highsnub & Hu, e Ditonellapiaga (in coppia con Rettore), più cantautori di nicchia come Giovanni Truppi.

Tanti i ritorni, da Fabrizio Moro a Giusy Ferreri (che deve liberarsi del marchio dei brani estivi) a Le Vibrazioni fino a Michele Bravi ed Emma Marrone a conferma di come Sanremo sia una vetrina più che ambita per riconquistare o aumentare la propria visibilità. Tre i nomi che c’erano anche nel 2021: Noemi, La rappresentante di lista e Irama. Curiosa infine la scelta della spagnola Ana Mena di gareggiare in Italia considerato che in Spagna è stato rilanciato il Benidorm Fest come selezione per l’Eurovision Song Contest. Ora non resta che aspettare l’1 febbraio per poter giudicare.

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