Fluidità dei Maneskin, zitti e buoni

7 Marzo 2021 di Stefano Olivari

Fluidità o rock? I Maneskin con Zitti e buoni hanno vinto il Festival di Sanremo 2021, piacendo sia alla critica sia al popolo del televoto che ha imparato a conoscerli ai tempi della loro esplosione a X Factor, nella squadra di Manuel Agnelli che è tornato con loro sul palco dell’Ariston nella serata della cover. Facile individuare il perché si stacchino sia dai cantanti da Sanremo sia dagli indie da clubbettino che a 40 anni accettano il giudizio della pancia del paese: sono gli unici a fare rock, e pazienza se per i puristi c’è sempre un rock più vero e più puro, oltre a un primo album più convincente e meno commerciale.

Dei Maneskin però ci ha sempre colpito, fin da quando tre anni e mezzo fa si sono fatti conoscere, un’altra caratteristica: essere bei ragazzi (meglio che essere brutti, nel 1500 come nel 2021) e icone sessuali in linea con i tempi ma senza sbandierarlo, senza rivendicazioni di alcun tipo se non quella di essere liberi. Magari i quattro ragazzi romani sono tutti etero convinti, anzi più volte Damiano si è pronunciato in questo senso, ma certo è che la loro immagine sessualmente fluida piace moltissimo agli adolescenti di oggi, che sono molto oltre il concetto omo-etero e che faticano a difendersi, nei contesti più arretrati, dalla sempre infamante accusa di frociaggine per la semplice ragione che non appartengono ad alcun partito.

Un’evoluzione che le ragazze vivono meglio dei ragazzi, stando alle loro testimonianze (ai nostri tempi sarebbe stato difficile anche solo spiegarlo, meglio dire direttamente di essere gay), e che va al di là del trucco sulle facce dei Maneskin: in fondo, con un genere musicale ben diverso si dicevano le stesse cose quarant’anni fa dei nostri adorati Japan. Poi la vita è diversa dallo spettacolo: nella musica qualunque cane può giustificare un travestimento dicendo che è una citazione di David Bowie, nella realtà è più difficile. Essendo persone di cultura, più che Bowie ci viene in mente Vacanze di Natale: castigo la straniera e vado a letto con Zartolin. Siamo comunque contenti per il successo di questi ragazzi, senza metterci a fare la retorica (anche questa sottilmente machista, di sicuro maschile) sulla superiorità del rock, in cui fra l’altro nemmeno crediamo.

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