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Di qua o di là

Salvini o centri sociali?

Stefano Olivari 10/11/2014

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Matteo Salvini comincia a fare paura. A destra, dove mezze figure senza consenso popolare ambiscono  spartirsi le spoglie di un Berlusconi al capolinea (la scena dei complimenti farfugliati a Milanello per la vittoria con il San Lorenzo sintetizza bene la situazione, anche politica), ma soprattutto a sinistra dove il progetto dichiarato è governare l’Italia nei prossimi 50 anni (quelli che rimangono da vivere a Renzi, se si mantiene in salute) inventandosi anche un partitello comunista più incisivo di SEL per canalizzare i voti dei più duri e puri senza ritrovarseli in piazza un sabato sì e l’altro anche. Solo così si spiega come una normale operazione di propaganda, come la visita a un campo Rom di Bologna, si sia trasformata in guerriglia. Con esponenti dei centri sociali che hanno circondato l’auto del segretario della Lega, tirando sassi ed altro, salendo sul tetto ed invitandolo a scendere per un dibattito si presume meno civile di quelli televisivi dove Salvini è presenza in pratica fissa. Sgommata e due di questi poveri ‘giovani’ (nei centri sociali sono sempre giovani, anche a 40 anni) che vengono ‘investiti’. Virgolette doverose, visto che chiunque, anche se investito solo da una Panda (per dire una macchina di cartone), dovrebbe essere come minimo in fin di vita. Più concrete le botte prese da un cronista del Resto del Carlino, Enrico Barbetti, un’ora dopo l’aggressione a Salvini, da manifestanti al momento non ancora identificati: nel dubbio si è detto e scritto che si trattava di ‘anarchici’ (facciamoli anche volare dalla finestra della questura, magari). Inutile aggiungere che per il 90 per 100 dei media l’aggressore è diventato Salvini, colpevole di avere ‘provocato’ (qualsiasi pensiero non di sinistra è per definizione una provocazione, per questi imbolsiti dalla pensione d’oro sulle spalle dei precari del loro stesso giornale). Con la Digos  che ha ribadito il concetto, facendo scrivere ai suoi cronisti di fiducia che la colpa è sempre di Salvini che ha cambiato programma senza avvisare per tempo i poliziotti. In altre parole, la polizia ipotizza che il segretario della Lega in qualche modo sperasse nell’incidente, per avere un po’ di visibilità in più in un territorio dove la Lega, una volta rientrata la bufala Cinque Stelle, ha grandi margini. Il ‘Di qua o di là’ è quindi diretto: di puro istinto avete più simpatia per il modo di fare politica di Salvini o per quelli dei centri sociali?

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