Scorretto

Saluti dall’Imperatore

Dominique Antognoni 06/11/2008

article-post

Ebbene sì, lo ammettiamo. Con i soldi del porcellino appena rotto, quelli della tredicesima anticipata dal nostro editore e soprattutto con quelli incassati dalle scommesse abbiamo deciso di acquistare un Vertu, per essere all’altezza dei calciatori che frequentiamo. Conoscete i telefoni Vertu, no? Non sono esattamente a buon mercato: 4.800 euro il modello base, ma ne è uscito ultimamente uno che costa 10.000 cucuzze, per parlare come i magnaccia (oltre ai calciatori frequentiamo anche loro: i posti sono gli stessi…). Ebbene, con la saccoccia piena di contanti (potevamo permetterci il modello base e basta) siamo andati felici e leggeri verso la boutique monomarca di Vertu, in Via Montenapoleone a Milano. Il negozio è piccolo, per cui ci puo’ stare poca gente e soprattutto è impossibile non vedere chi si trova accanto a te. A meno che non ti chiami Roberto Mancini. Proprio l’ex (si fa per dire, i soldi di Moratti correranno almeno fino al 2012) allenatore dell’Inter, che seduto per guardare l’ultimo modello del telefono non ha degnato nemmeno di un saluto un suo ex giocatore. Più ex che giocatore, secondo qualcuno: in ogni caso si trattava di Adriano, quello che l’anno scorso non veniva capito da Mancini e quest’anno non viene capito da Mourinho. Il personale del negozio conosce bene entrambi, in quanto clienti affezionati come tanti altri dell’Inter. Muntari l’ultimo della lista (Cruz, Mihajlovic, Chivu, Vieira, Ibra sono gli altri e forse ci siamo dimenticati di qualcuno: scommettiamo su Amantino Mancini e Quaresma come nuovi clienti). Nemmeno un saluto fra i due: Mancini seduto e quasi schifato dall’ingresso dell’ex attaccante, Adriano in piedi a tre metri di distanza. Ora, che Mancini non abbia voglia di salutare uno per il quale ha fatto troppo ricevendo zero in cambio, lo si capisce. Ma che Adriano, in campo per due anni senza meritarlo, non salutasse l’uomo che lo ha utilizzato sempre per noi è stata una sorpresa. Domanda all’Imperatore delle disco (insieme all’amico Ronaldinho, ma si sa il rapporto che ha il Milan con i giornali di gossip: tutti padri di famiglia…), che arriva tardi e in ciabatte all’allenamento: costa molto dire buongiorno? Alla fin fine Mancini ti da dato non una mano, ma tre, prima di farti rispedire in Brasile per disperazione (e per non far rovinare qualche compagno). Mourinho ti sta giustamente bastonando per i tuoi errori, per di più in pubblico, mentre Mancini non lo aveva mai fatto. Insomma, uno come il futuro protagonista della Premier League non lo troverai più. Per la cronaca, ognuno dei due è uscito dall’angusto negozio con un nuovo telefono in tasca. Adriano ha preso quello che costa sui 10.000. Ci hanno detto che fra le varie funzioni abbia anche la sveglia: forse l’ha comprato per questo.
Dominique Antognoni
dominiqueantognoni@yahoo.it

Potrebbe interessarti anche

  • preview

    La mandria dei giornalisti scrocconi

    Inviti? No, grazie. Tutte le volte in cui ci troviamo, spesso nostro malgrado, mischiati da qualche parte fra altri giornalisti (essere giornalisti non costituisce titolo di merito, è che veniamo invitati in quanto tali) ad un evento gastronomico, ci viene in mente Ruth Reichl, la più importante critica di tutti i tempi (nel settore). Ci chiediamo: se […]

  • preview

    Foodblogger di oggi e scrocconi di una volta

    Abbiamo letto su Dagospia un articolo molto simpatico, riguardante i critici gastronomici. L’argomento è assai attuale e può essere sintetizzato così: i blogger di oggi starebbero distruggendo la serietà del mestiere del critico, una volta nobile e rispettata non soltanto nel settore della cucina. Messa in questo modo la cosa potrebbe anche essere vera, se […]

  • preview

    Poter scrivere come Ruth Reichl

    Perché scriviamo di cibo? Potremmo rispondere con una frase già diventata cult: perché mangiare è godere. Oppure perché mangiare è come vivere. Perché il cibo ci aiuta a capire le persone. Perché i ristoranti ci liberano dalla triste realtà quotidiana, insieme a poche altre cose (a volte anche il calcio), fa tutto parte dell’incantesimo. Assaggiare piatti […]