Attualità
Melli e dannati
Oscar Eleni 06/05/2024
Oscar Eleni, ispirato da Lorenz, felice di stare nella giungla indonesiana per poter intervistare Rakus, l’orango ferito che per cinque giorni si è curato da solo con le erbe e non vuole farci sapere se ce ne sono di utili se, ad esempio, diventi pazzo con il fuoco di un santo. Con lui, però, si sta bene e si può capire meglio l’armonia del mondo che sembra sorridere anche se c’è chi gioca con le bombe e parla di guerra senza vergognarsi perché diventa più ricco, fingendosi più giusto. Sono giorni dove è difficile fare ginnastica con i sentimenti perché mentre festeggi le staffette che prendono il passaporto per le Olimpiadi sulle piste di Nassau ecco la sirena che svuota tre cantieri sulla Senna.
Nel giorno dei brindisi per la famiglia dei velocisti che riabbraccia Jacobs ecco Marcello vanificare il bronzo mondiale andando fuori zona nel cambio con Patta che in finale volava con le scarpe giuste perché in qualificazione i giudici gli avevano negato le sue, costringendolo ad usare quelle di un quattrocentista. Pazienza, perché è il giorno dove anche la 4×100 femminile si prende un posto a tavola sotto la torre Eiffel. Benedetta atletica, grande Fabbri, bellissimo Riva sui 1500, nel giorno in cui la pallavolo fa il pieno di gloria in Europa, viva Trento, viva Conegliano e anche MILONZA come dice per irritarci il carissimo Rapuzzi voce appassionata del volley, nel mattino radioso delle ginnaste con Manila Esposito, napoletana taglia forte ispirata da Geolier oltre che dal magnifico rettore Casella, maestro di chiavi del regno, che si prende addirittura 4 ori. Ci voleva per dimenticare le curve vuote di stadi dove il calcio si barrica vedendo politici invasori e invasati, era l’ambrosia giusta per non deprimersi vedendo la fine televisiva di trasmissioni che ci rendevano felici: prima Splendida Cornice con la ex cestista Cucciari al timone, poi il Viva Rai 2 del Fiorello immaginifico e sublime.
Niente drammi, ci mancherebbe di essere depressi nel giorno in cui il basket ha scelto le sue otto principesse per il ballo delle regine, quello dove la Virtus Bologna potrebbe diventare la Elisabetta che taglierà la testa all’Armani che le ha regalato il fattore campo e si è vestita da Maria Stuarda nel pomeriggio salvato da capitan Melli difendendo un secondo posto che avrebbe forse meritato Brescia, l’avversaria per Milano prima di pensare alle finali di giugno, il minimo richiesto alle più ricche del reame.
Basket che non ascolta il vento di chi vorrebbe rinnovare, cambiare, che non legge il Domenicale, che non capisce le basket visioni, i messaggi della sua base, mondo in agitazione perché non è detto che Petrucci sarà rieletto per la quarta volta vista la fronda del Nord Est e della Lombardia. Pallacanestro che onora i suoi ex campioni che hanno attraversato la linea finale della vita, prima il Motto biellese che sapeva farsi amare e poi Giusto Pellanera, il grande alpino, come lo vedeva il Bell di Vision, per rocce con colori diversi, prima quelle virtussine poi sulle montagne della Fortitudo, ex azzurri, grandi personaggi.
Palla al cesto che congeda con dolore anche due grandi società dal massimo torneo. Brindisi era già condannata prima di perdere a Brescia, Pesaro ha retto poco a Venezia mentre Treviso volava sulle alucce di una Tortona stonata, condannata alla retrocessione dopo 17 anni nel massimo campionato onorato spesso e vinto anche nell’età dell’oro di Walter Scavolini e del suo cardinale protettore Puglisi.
Una settimana per truccarsi e pensare in grande perché da sabato DMAX ed Eurosport offriranno i play off anche a quelli che non hanno DAZN e non possono chiedere a Trinchieri, voce tonante di questa rete, perché si arrabbia se i giornalisti lituani lo stuzzicano chiedendogli se i suoi kaunisti sono con la mente già in vacanza. Strano questo risentimento per chi viene dall’Italia e sa bene come vengono maltrattati gli allenatori. Pensiamo a Pioli che oggi viene torturato come due anni fa capitò al Simone Inzaghi che ha dovuto persino spiegare perchè l’Inter battuta dal Sassuolo sembrava distratta dopo tante feste per lo scudetto della seconda stella. Caro Rakus, orango gentile, adesso è il momento per pagelle che dividono e fanno squillare per insulti anonimi.
10 Ancora una volta a Gianluca Basile e alla sua vita nuova sui campi e fra preziosi amici randagi per aver spiegato i suoi “ tiri ignoranti” che erano meravigliosi quando lui e gli altri “banditi” di Tanjevic con Fucka al timone si prendevano l’oro europeo.
9 Al MELLI che sta facendo impazzire chi non sa ancora se davvero resterà a Milano. Lui, intanto, fa canestri che aiutano, guida una ciurma di marinai spesso indolenti che potrebbero anche rivincere lo scudetto, anche se la Virtus ha pure il fattore campo a favore oltre al talento di squadra.
8 Al VAZZOLER che anche da dimissionario era sulle tribune del PALAVERDE a festeggiare con il popolo trevigiano per una salvezza strameritata da Veleno VITUCCI e dai suoi giannizzeri risvegliati dopo l’inizio da brividi con 9 sconfitte.
7 Ad Elio GIULIANI e Simone FREGONESE, due grandi colleghi che come addetti stampa per grandi società come PESARO e TREVISO hanno reso dolce il naufragare di qualsiasi polemica, aiutando tutti, rendendo bello il nostro lavoro. Hanno lasciato, uno si occupa di arte e l’altro brinda con le pallavoliste. Buona fortuna cari amici.
6 A Giorgio ARMANI che sicuramente ha brindato al titolo della sua under 19, uno scudetto giovanile che mancava dai tempi dorati quando l’Olimpia aveva un’anima diversa. La vittoria sui gioielllini di Tortona racconta che finalmente le grandi società forse pensano positivo anche per i vivai.
5 A VARESE se festeggiando Nico MANNION e la salvezza dimenticherà gli errori nella costruzione di una squadra che comunque ha fatto spesso il tutto esaurito a Masnago.
4 Al caro BONICIOLLI se ancora una volta volesse prendersi colpe che non sono certo sue e che con SCAFATI ha sognato prima di perdere Logan e poi il treno giusto. Lo ha fatto sempre in una carriera dove davvero meritava molto di più.
3 A SASSARI se butteranno via il bambino che sembra poter crescere bene con l’acqua sporca di un finale di campionato che avrebbe potuto essere grandioso senza inciampare sulle radici della fatica dopo i tormenti con e per BUCCHI.
2 A PESARO per una stagione balorda, diventata veleno con le dimissioni di Ario COSTA, in caduta libera cacciando BUSCAGLIA, portando nel gorgo SACCHETTI che ora qualcuno mette pure alla sbarra.
1 Agli ARBITRI se, oltre a festeggiare giustamente la designazione olimpica del MAZZONI al terzo mandato fra i cinque cerchi, non ragioneranno su questa stagione appesantita dal VAR con partite che sono quasi sempre durate più di due ore.
0 Al BASKET come popolo che sembra non fare abbastanza per riavere in edicola luci come quelle dei tempi in cui i Giganti e il mondo di Aldo Giordani erano la voce della base e non dei padroni. Adesso abbiamo soltanto Basket MAGAZINE, bellissimo, con tante storie da leggere e ritagliare, ma, purtroppo, è soltanto mensile. Voi che potete, ridate un settimanale che abbia anima e voglia di tenere svegli i padroncini di oggi.
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