Mancano solo le classifiche

18 Novembre 2009 di Libeccio

di Libeccio
1. Soprattutto in Italia il calciomercato impazza tutto l’anno (sui giornali sportivi, in tv e radio, sui giornali generalisti, sul web), dando luogo ad un fenomeno di pessimo costume nazionale che soprattutto classifica negativamente la stampa sportiva. Si assiste ogni giorno ad un tourbillon di ipotesi che collocano Tizio almeno in tre squadre diverse, Caio in 5, Sempronio invece è considerato inamovibile tranne che il tal patron non sia disposto ad una follia. Alla fine non si muove quasi nessuno. Le notizie del calcio mercato sono di una noia assoluta: “L’Inter sul nuovo Samuel”, “la Juve sul nuovo Platini”, “Milan: per il nuovo Kakà è fatta”, “Toni: sogno di giocare con Totti”. Sono i titoli sparati che ogni giorno senza ritegno, spesso basati su invenzioni. La tua squadra ha problemi di vario genere, ma quel nome potrebbe spazzare via tutto e risolvere ogni questione. E con quel giocatore ogni traguardo diventa possibile. Fateci caso: da quotidiani sportivi e pagine sportive dei quotidiani generalisti bisogna impegnarsi per trovare le classifiche, anche nei giorni che seguono le partite. Perché quelle non fanno sognare.
2. A Roma stanno rinnovando il contratto a Francesco Totti. Il giocatore ha 33 anni e viene da almeno due stagioni pessime, soprattutto a causa dei tanti infortuni patiti. Era appena rientrato dopo mesi di stop e si è dovuto fermare di nuovo per problemi al menisco che hanno imposto una nuova operazione. Il contratto dovrebbe essere di cinque anni a cinque milioni di euro netti l’anno più un vincolo per i cinque anni successivi a livello dirigenziale. A Totti sarebbe lasciato per intero anche il fatturato commerciale derivante dallo sfruttamento del suo nome/marchio attualmente di proprietà della Roma. Difficilmente comprensibile puntare su un giocatore di 33 anni in precarie condizioni fisiche, per un tempo così lungo. Incomprensibile comunque la si guardi. La Roma ha modeste possibilità economiche, è ostaggio delle banche, non può di fatto operare sul mercato. In questo contesto la società punta su un giocatore oramai al tramonto e investe sullo stesso un vero e proprio patrimonio stimabile in circa 40-50 milioni di euro. Tutto normale?Incomprensibile sotto il profilo finanziario e industriale (la Roma è quotata in borsa), incomprensibile sotto il profilo sportivo (servirebbe ben altro per il rilancio della Roma), incomprensibile sotto il profilo di gestione della squadra (in questo modo si vive alla giornata e non si pianifica il futuro). Ma Totti è ormai lo scudo stellare e mediatico dei Sensi, che non possono rifiutargli niente.
3. Walter Zenga a inizio campionato ne ha detta una delle sue, pericolosa come le sue uscite di quando difendeva la porta dell’Inter: “Per lo scudetto ci siamo anche noi”. La dichiarazione è sembrata una colossale balla, molto al di là delle normali panzane estive per i tifosi. Ma Zenga ha capito che con Zamparini bisogna vincere subito in ogni caso, vale sia per l’allenatore umile che per quello spaccone. Adesso sembra arrivato all’ultimo giro, la sua marcia di avvicinamento (nella sua fantasia, visto che Moratti ha altre idee) al dopo-Mourinho subirà un rallentamento. Ma in carriera si è tirato fuori da situazioni ben peggiori, con ingaggi molto minori di quelli del signore dei mercatoni. Che fra gli operatori del calcio gode di una buonissima fama, essendo uno dei pochi ad onorare davvero tutti i debiti.

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