La voce di Na-No Na-No

25 Agosto 2023 di Paolo Morati

Questa estate ci è capitato di assistere, a sorpresa, a un concerto in piazza di Bruno D’Andrea. “Chi?” Immaginiamo che alcuni lettori di Indiscreto, sempre concentrati sullo studio dell’armonica blues così come sulle dinamiche di Let it be, nonché insensibili alla scomparsa di un maestro come Toto Cutugno, si stiano chiedendo di chi stiamo parlando. Ecco, chi come noi nel 1979 aveva già un minimo di lume della ragione si ricorderà di una sitcom americana intitolata Mork & Mindy, che di fatto lanciò Robin Williams nell’olimpo degli attori. Spin off (o quasi) di Happy Days, dove il personaggio di Mork era comparso in un paio di episodi, raccolse un enorme successo ed è ancora oggi ricordata in Italia, a partire dalle strepitosa sigla.

Sigla totalmente diversa da quella (insufficiente) americana. Spumeggiante per la composizione di Vince Tempera con versi di Luigi Albertelli e Oreste Lionello (voce italiana di Mork), Na-no Na-no (questo l’iconico titolo, preso direttamente dal saluto del pianeta Ork), aveva un plus aggiuntivo nell’interpretazione di, appunto, Bruno D’Andrea. Bella voce, nera, tutt’ora intatta da quello che abbiamo potuto constatare appunto qualche giorno fa. Per una storia costruita su un repertorio che, dopo il Sanremo 1980 con il singolo Mara, si è negli anni concentrato in ambito locale tra orchestre da ballo e liscio. Ma non solo.

Lo show a cui abbiamo assistito spaziava infatti in modo intelligente su più generi (dai Modern Talking a Zucchero fino ai Laid Back e Jeff Buckley), mantenendo centrati i ritmi per chi ama ballare in piazza (straordinaria in tutto questo la sua versione di Hallelujah). Ecco che cercando su Internet abbiamo trovato un concerto di qualche anno in cui D’Andrea festeggiava i 50 anni di carriera, cimentandosi con brani classici come Purple Rain e Love of the common people, e scoprendo che pur essendo uscito per tanti anni dai nostri riflettori ha in realtà proseguito una lunga carriera fino a poco tempo fa, quando ha deciso di diradare le sue apparizioni. In definitiva un personaggio entrato nel mito grazie a una sigla clamorosa, uscito dai riflettori dei media ma mantenendo un grande seguito in provincia e non solo.

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