La tintura di Ivkovic

14 Maggio 2012 di Oscar Eleni

Torniamo fra noi e ai playoff che cominciano giovedì  e venerdì con questa farsa dell’agente georgiano di Shermadini che lo avrebbe già promesso al Maccabi per 600 mila dollari a stagione, cifra che a Cantù non possono  e non potranno pagare vista anche la risposta delle aziende locali per un’eventuale sponsorizzazione. Se Sherma il cammello che a noi ricorda Lucarelli e invece mister Bean a Trinchieri, guai contraddirlo quando fa una battuta, quando decide cosa fa più ridere  sul Lambro e in Brianza, dovesse avere anche questo pensiero in testa oltre al difficile recupero fisico, allora potremmo dire che la finale scudetto non sarà Siena-Cantù come da un anno a questa parte, ma potrebbe entrare in gioco la  Milano filantropica che ha nascosto alle porte della val Camonica il suo Justin Dentmon, super atleta con mani da pianista, mostrato non ai critici, agli addetti ai lavori, ma soltanto ai bambini delle giovanili del borgo orobico. Una scelta, un modo molto particolare di nascondere il Topkapi di Armani che già freme come ha capito bene Gianni Petrucci quando lo ha abbracciato nel giorno in ncui l’atelier di re Giorgio mostrava al mondo, quello sì pubblicamente, le divise per gli azzurri che andranno alle Olimpiadi di Londra. Una calorosa stretta di mano che spaventerà fra l’uomo che ha speso così tanto per vincere così poco e il nuovo sindaco di San Felice Circeo che lascerà la presidenza del Coni per tornare a guidare un basket dove i primi convocati alla gogna saranno gli arbitri e i legaioli. Già, gli arbitri. La finale europea è stata arbitrata benissimo da Lamonica e Sahin, due che da noi sono esclusi dalle finali importanti per lo scudetto, due che non piacciono a chi nasconde palline di piombo sotto scatole di cartone.

Tornando ai playoff diciamo che si entra nel gioco con una sola domanda: Siena è guarita del tutto? Cantù è sana davvero? Milano ha gli strumenti per colpire prima Cantù o Pesaro e poi i pentacampioni? Pazienza fino a metà giugno. Tutti gli altri hanno chiuso, il basket si tiene la graticola del caldo in palazzetti senza aria condizionata o quasi. Consiglio alle società in crisi: sul lago di Como hanno visto sbarcare da un elicottero il colossale Tkackenko che era venuto per comprare ville. Contattare Cremlino, dependance del gas e del petrolio, dell’oro e dei diamanti. Quando giocava pensavi che a fine carriera questo gigante  capace di intimidere americani, il mondo, che non spaventò, però, Meneghin, Vecchiato e l’Italia di Mosca, sarebbe stato dimenticato e magari anche povero. Sbagliato. A proposito di Olimpiade moscovita, nella bella trasmissione di Sport Italia dedicata agli ingressi nella Casa della gloria due assenze e molte amnesie: mancava Scavolini e chi lo conosce sa che questo potrebbe essere un messaggio di addio nella depressione in mancanza di un  compagno di viaggio nella sponsorizzazione; non si è fatto vivo Renato Villalta e ci ha addolorato sentire le battute cattive di compagni che non lo hanno mai amato tanto pur sopportandone il talento.

L’amnesia è quella di chi presenta e dimentica troppe cose. Era una trasmissione da sdoppiare e sapere cosa fanno oggi gli uomini d’argento di Mosca sarebbe stato interessante, una curiosità utile anche per chi corre adesso sullo stesso cavallo,  ma sapere che il basket avrà un rifugio a Sport Italia dovrebbe rassicurarci dopo il petting con  “La7 che ha lasciato soltanto figli illegittimi di uno sport minore su un a rete dove crescono talenti come la cestista Geppy Cucciari, dove c’è fermento, ma non per la palla nel cesto.

Pagelle, pagelle, commuovendoci, perché in una pagina dell’agenda federale che ci hanno regalato l’anno scorso, quest’anno i perfidi burocrati ci hanno cancellato, carta riciclabile usata per  valutazioni calcistiche da sfinimento, abbiamo visto a fondo pagina nei giorni fra il 16 e il 18 maggio la foto di Riccardo Sales e Sandro Gamba, la bella coppia delle Olimpiadi moscovite, perché il binomio capo allenatore assistente, assistenti, ha un valore che le proprietà non capiscono, come del resto non hanno  mai capito che alle giovanili devi mandare allenatori a tempo pieno e pagati anche bene, magari senza video e lavagne, ma con la “pasiun”.

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