La sfortuna di Michael Vick

2 Maggio 2007 di Roberto Gotta

1. Draft NFL. C’è stato, e come sempre gli strati di aria fritta emessi nelle settimane precedenti la cerimonia sono già volati via, senza che valutazioni giuste o sbagliate abbiano lasciato traccia particolare. Alla fine, gli Oakland Raiders hanno davvero scelto come numero uno assoluto JaMarcus Russell (foto), il quarterback ex Louisiana State in grado – si dice – per potenza e precisione di strappare i neroargento al triste sottobosco in cui si aggirano da tempo, ma i Raiders non hanno concluso le loro manovre con l’arrivo di Russell, come vedremo la prossima settimana: hanno infatti ceduto ai Patriots nientemento che Randy Moss, mossa sorprendente e degna di approfondimento per entrambe le parti. Intanto, altre piccole osservazioni: Brady Quinn, rivale di Russell come miglior QB del draft, è andato solo al numero 22, generando una delle scene patetiche che ogni tanto caratterizzano i draft degli sport importanti, ovvero la visione del viso sempre più deluso del quarterback ex Notre Dame man mano che le chiamate venivano effettuate e il suo nome non veniva mai fatto. Quinn è andato a Cleveland al numero 22, ma anche di questo riparleremo più avanti. Calvin Johnson, il superbo ricevitore di Georgia Tech, è finito ai Detroit Lions con il numero 2: eccellente posizione (anche se non era da escludere la numero 1 ed anzi come talento puro, svincolato da qualsiasi esigenza di squadra, CJ era probabilmente il migliore del draft), che da parte dei Lions è una sfida alla propria storia, visto che negli ultimi anni hanno preso molto in alto Charles Rogers e Mike Williams e ne hanno ricavato quasi nulla.
2. Si potrebbe dire che Roger Goodell, il commissioner NFL entrato in carica nell’agosto 2006, sia sfortunato, se non fosse che a nostro avviso la sfortuna non esiste (così come la fortuna). Chiariamo i fatti: il suo predecesore di origine lombarda e di lunga durata (1989-2006), Paul Tagliabue, ha avuto mille grane, affrontate nel 99% dei casi con un trionfo di denari e di pubbliche relazioni, ma raramente ha dovuto affrontare problemi di ordine pubblico, o meglio privato con esposizione pubblica, come a Goodell è toccato fare negli ultimi mesi. Il riferimento è ai ripetuti episodi di crimine associati a (o compiuti da…) giocatori, specificando qui che si tratta di una percentuale bassissima dei giocatori NFL ma che ovviamente fa più notizia di quel 98% di atleti che si comporta bene, che durante la settimana va a casa dalla famiglia e in primavera va a pescare o a tagliare legna nel ranch comprato con il primo contratto. Non era bastato che Goodell dovesse incontrarsi con Adam Pacman Jones dopo la squalifica per un anno del giocatore di Tennessee (e di Henry di Cincinnati) causata dall’eccessivo numero di colpi di testa del giocatore, no. Ora Goodell ha dovuto fare un faccia a faccia con Michael Vick (foto), il quarterback degli Atlanta Falcons che ha commesso un numero crescente di sciocchezze, l’ultima delle quali fonte di discreto imbarazzo per sé, per i Falcons, per la NFL. Vediamo: alcuni anni fa era stato accusato di avere trasmesso una malattia venerea ad una ragazza, e di essersi fatto visitare in incognito usando uno pseudonimo, ‘Ron Mexico’, che era diventato così famoso da costringere la NFL ad ordinare al suo negozio online di non accettare ordini di maglie dei Falcons con quell’appellativo sulla schiena; lo scorso anno multa NFL di 10.000 dollari (e altrettanti dati in beneficienza dal giocatore, come gesto di buona volontà e altrettanto buone pubbliche relazioni) per un gestaccio ai tifosi della propria squadra dopo una pesante sconfitta interna contro New Orleans; a gennaio 2007 ad un controllo all’aeroporto di Miami gli era stata trovata una bottiglietta d’acqua che odorava di marijuana, ed aveva un doppio fondo segreto, anche se poi fu determinato che la bottiglietta non aveva nulla di losco e il doppio fondo serviva a Vick per mettere al sicuro dei… gioielli. Ora, nel giro di pochi giorni, altri due fatti un po’ così: prima, Vick non si è fatto vedere al Senato USA dove doveva tenere un discorso a favore di un aumento di contributi federali per il doposcuola (è stato anche premiato per il suo contributo alla causa), e a quanto pare il suo racconto (coincidenza persa causa ritardo del primo volo) non corrisponde con quello della AirTran, la compagnia aerea a basso costo e bizzarre procedure (nel dicembre 1999 il pilota di un Atlanta-New York LaGuardia ci accolse a bordo stringendoci la mano come se fosse un assistente di volo, e in attesa del decollo suonò l’armonica a bocca per i passeggeri, fortunatamente evitando di passare tra le file con il cappello in mano) di cui Vick è uomo immagine, secondo la quale la prenotazione del giocatore era su un volo successivo sul quale non salì mai. In più, ma qui Vick c’entra solo di striscio, in un casolare di sua proprietà situato in Virginia (Vick viene da Virginia Tech, il college dove il mese scorso è avvenuta la ben nota sparatoria), la Polizia ha trovato una sessantina di cani in cattive condizioni, apparentemente ospitati in vista di combattimenti, che sono illegali nel 95% degli USA comprese Virginia e Georgia. Nel casolare, dove sono stati rinvenuti anche medicinali da veterinari ed una serie di tapis-roulant per l’allenamento dei cani, Vick non aveva in pratica mai messo piede, e l’unico residente era un suo parente, David Boddie, che il 20 aprile era stato arrestato per possesso di droga, aprendo così la strada alla concessione di un mandato di perquisizione (search warrant, per chi guarda CSI in lingua originale) nel corso della quale erano state scoperte le povere bestie. Grandi critiche a Vick da molte parti, anche se non è certo che il Qb sapesse o approvasse e sono numerosi i casi di amici e/o parenti che approfittano della buona fede di un personaggio ricco e famoso per farsi i fattacci propri. Però è ovvio che sul nome del Qb dei Falcons ci sia ormai una sorta di macchia. Ed allora Vick si è incontrato con Goodell, che ormai passa più tempo a ‘confessare’ giocatori devianti che non a programmare il futuro della NFL. Subito dopo, parlando alla ESPN in occasione del draft, Vick si era detto esasperato da tutto quello che era successo, e determinato a dare una svolta alla sua vita. Non una brutta scelta: oltre ai dubbi sulle sue capacità – non quelle generali, ma quelle da condottiero – ora ci sono i punti di domanda sul suo comportamento, e non è incoraggiante sapere che Rich McKay, il general manager, ha promesso di voler riflettere sull’accaduto, mentre il proprietario, Arthur Blank, sa bene che il pubblico di Atlanta, pur città cosmopolita e viva, è fondamentalmente bigotto e non vuol saperne di chi si comporta male.
3. Italia ed Europa (www.nfli.it, www.huddle.org, www.fiaf.net, www.nfleurope.com, www.endzone.it). Nell’unica partita dello scorso weekend gli Hi-Tech Media Warriors Bologna hanno vinto a Bolzano 32-28 con un touchdown di Ventorre nei secondi finali, mentre in Eurobowl gli Acufon Lions Bergamo sistemavano 41-8 i Firebats Valencia. Questo sabato alle 20.30 Warriors-Panthers, domenica alle 15 Lions-Marines Lazio. Classifica: Marines 3-0, Giants 3-1, Panthers e Warriors 2-1, Lions 1-1, Rhinos 1-2, Briganti e Dolphins 0-3. Nella NFL Europa: Amsterdam Admirals-Berlin Thunder 14-10; Hamburg Sea Devils-Frankfurt Galaxy 17-20; Cologne Centurions-Rhein Fire 14-6. Classifica: Frankfurt 3-0, Cologne 2-1, Amsterdam, Berlin, Hamburg, Rhein 1-2. 4. Infine, per i nostalgici, la notizia che i Rams Milano (Under 21 e Under 17) hanno stretto un accordo triennale di sponsorizzazione (il comunicato però dice sponsorship, fa più figo…) con la Bozart, azienda che opera nel settore degli accessori di moda. Lo stesso sponsor di 27 anni fa, quando i Rams divennero uno dei nomi più importanti nel panorama del nascente football italiano. Dire ‘Bozart Rams’ dopo tutto questo tempo fa quasi venire i brividi. A noi li ha fatti venire anche una certa foto sul sito dei Rams stessi (www.ramsmilano.it), ma il motivo non lo saprà mai nessuno, dunque inutile chiedere.

Robert
o Gotta

chacmool@iol.it

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