Innocenti Regent

19 Ottobre 2023 di Stefano Olivari

Come dimenticare la Innocenti Regent? È un’auto che spesso tiriamo fuori dal cilindro dei ricordi quando dobbiamo sostenere la solita tesi con altri intellettuali, mentre mogli e fidanzate sono a pilates o ballo latinoamericano. La tesi è la seguente: fino all’inizio degli anni Novanta, quando il processo di concentrazione prima produttivo e poi anche finanziario ha uniformato tutto (presto recensiremo un Robert Ludlum d’annata su questo tema), le auto erano fra di loro diverse. E quindi migliori, nel senso che anche le più brutte davano un’identità al loro proprietario-guidatore.

La Innocenti Regent altro non era che la versione italiana della Austin Allegro, stiamo quindi parlando degli anni fra il 1973 ed il 1983. Ma il periodo Innocenti, con produzione nella storica fabbrica di Lambrate (ovviamente non esiste più) fu molto più breve, dal 1974 al 1976, un po’ perché la Regent non ebbe grande successo in Italia e molto perché nel 1976 la British Leyland vendette la Innocenti a De Tomaso e alla GEPI (quindi in sostanza allo Stato), che con alterne fortune sarebbero andati avanti fino alla fine degli anni Ottanta ed al solito acquisto da parte della FIAT, con inevitabile morte anche del marchio.

Quanto costava la Innocenti Regent? La Regent 1300 1.526.000 lire più IVA, la 1300 L 1.663.000 più IVA, la 1500 1.752.000 più IVA. Per mettere i prezzi nella giusta prospettiva citiamo anche lo stipendio medio di un operaio italiano del 1975: circa 154.000 lire al mese. In sostanza quell’operaio avrebbe dovuto lavorare un anno per acquistare un’auto di fascia media: situazione non tanto diversa da oggi. La Innocenti Regent fu anche sfortunata perché fu messa sul mercato in piena era dell’austerity, ma rimane a nostro parere una della auto più iconiche, qualsiasi cosa voglia dire, degli anni Settanta.

stefano@indiscreto.net

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