Sport
In fuga con Gino Paoli
Oscar Eleni 28/07/2025

Oscar Eleni accompagnato dal tucano brillo, aiutato a sognare dalle gru canadesi del New Mexico che schivano pallottole come non riescono a fare le troppe vittime innocenti di guerre dove tutto si distrugge su finti tavoli della pace. Cercare rifugio in Turchia, nel castello di cotone fra acque termali, chiedendo a Cochi e Renato di riportarci da Bisio e Vanessa Incontrada nel regno di Zelig, la televisione dei ribelli che cantano Lorelai, mondi dove si cerca ancora di far ridere, anche se il novantunenne Gino Paoli ci consiglia di fuggire nell’aldilà facendosi applaudire ancora una volta sotto il cielo nella sua stanza che era anche quella della tolleranza quando ammette di aver trasgredito su tutto, bere, fumo, droga, amore, e di essere arrivato immeritatamente a 91 anni. Bande che spruzzano peperoncino negli occhi, gente che uccide contromano e va a letto con Satana, treni e politici troppo spesso in ritardo che spesso straparlano di fornaci per le coscienze per arrivare alla conoscenza di una Biennale.
Volo pindarico peggio della Rai che ci ha negato l’ultimo capolavoro di Julio Velasco che al momento del trionfo con le sue pallavoliste aveva la stessa faccia che ci aveva fatto diventare sospettosi un giorno, dopo aver visto cadere il muro di Berlino, quando l’argentino che ci piace come il Che, aveva visto nella sua squadra del secolo qualcosa che lo avrebbe obbligato a cambiare, anche se poi il viaggio fu ugualmente dorato salvo la beffa alle Olimpiadi con gli olandesi. Come ha detto il Rapuzzi nell’analisi logica dell’ultimo trionfo a Lodz, pensando al mondiale di fine agosto, grazie DAZN, certo questo volley, come il nuoto, la nuova atletica, ci dicono che esistono isole sportive dove la ricerca funziona, l’allenamento aiuta a migliorare, la buona organizzazione assicura eredità per i campioni di oggi.
Girare intorno alla barca come ha tentato di fare Max Angioni in una delle sue tante esilaranti avventure alla ricerca di un lavoro diverso da quello dell’attore comico come gli “ suggerivano” i genitori , una serie su Italia Uno bella almeno come In e Out, diciamo angoli per non piangere e non litigare troppo, prendendo una pausa dai tormenti che inizino in Thailandia e finiscono a Kiev, passando per Gaza, il Sud Sudan, i posteggi degli stadi per concerti da tutto esaurito, i rifugi per anziani, gli orfanotrofi, il pronto soccorso dove i medici vengono aggrediti e gli infermieri insultati, ammesso che siano al loro posto di lavoro.
Ci scuseranno i fanatici del calcio se salteremo le pagine del mercato ad ogni ora, delle amichevoli che dicono ma, soprattutto, non dicono, cercando di capire chi vorrebbe abbattere San Siro per poterlo poi denunciare, felice di sapere che dove non ci sono palazzi dello sport, piste di atletica, piscine, si pensa di costruire stadi nuovi con bei centri commerciali, ristoranti e bar per facilitare gli arresti ai poliziotti che magari alla domenica preferirebbero stare in famiglia.
Niente calcio e pochissimo basket, almeno sui quotidiani, o presunti tali, anche se per fortuna ci illudiamo che sia un mondo sempre vivo, grazie ai Visionari della falange Campana che ispira tutti gli altri siti, vera voce del popolo cestistico tradito dalle brevi, grazie alle trovate di Pozzecco, al ritorno in famiglia del Polonara che combatte come un leone contro la leucemia, dopo aver dato un calcio al tumore che già gli aveva rubato anni belli di una splendida carriera. Ammettiamo di esserci commossi vedendolo abbracciato ai suoi figli che accarezzavano i pochi capelli rimasti dopo la chemio, cercando di capire la disperazione della ex moglie di di Pin, vecchia roccia della Viola, dei due calciatori che hanno perso figli piccoli. Tutte storie che ci hanno colpito più delle liti per i contratti, le fughe dai ritiri, le litanie degli agenti.
Aspettando di poterci sintonizzare oltre queste acque termali, pur amando le terrazze di travertino dove guardiamo oltre le nubi, ci diamo appuntamento quando il gioco si farà duro davvero non soltanto per pallavolo e per i nuotatori o la scherma ,adesso che pure il basket e si prepara a fare le valigie per gli europei partendo contro la Grecia a Cipro, solidali con gli arbitri dell’ultimo europeo femminile di folber, anche se le signore hanno sbagliato tanto, di certo non hanno aiutato la bella Italia di Soncin, fischiatrici e urlatrici che hanno ridato vita all’ Inghilterra, con un rigore dubbio che al supplementare ha eliminato le azzurre in maglia verde come le pallavoliste (perché?), e poi si è ripresa il titolo ai rigori, da regolamento, non da invenzione, contro la Spagna nella finale in Svizzera.