Calcinfaccia
Il mercato di Branca
Giovanni Capuano 21/09/2011
di Giovanni Capuano
Qualche appunto per il tecnico che siederà sulla panchina dell’Inter dalla quale Moratti, dopo una notte di riflessioni, ha deciso di far alzare Gasperini. L’allenatore ex-Genoa ed ora ex-Inter ha certamente molti torti, ma lo sfogo affidato ai microfoni di Mediaset negli spogliatoi di Novara assomiglia molto al testamento lasciato da Benitez ad Abu Dhabi quando spiegò con franchezza che la squadra del Triplete non esisteva più e che dare un futuro a quanto di buono restava sarebbe servita una dose massiccia di muscoli, fiato e classe. Nemmeno un anno dopo Gasperini ha più o meno ripetuto il concetto: “Se il problema è l’allenatore si risolve in fretta, ma se vogliamo provare ad affrontare altre questioni parlare non serve e bisogna solo lavorare”. Hanno deciso di mandarlo via e considerato lo score (un pareggio e quattro sconfitte), le scelte tecniche e alcune impuntature inaccettabili, possiamo ben dire che Moratti non aveva altra scelta. Però bisogna avere il coraggio di dire che Branca e Ausilio non sono stati capaci quest’estate di dare a Gasperini e all’Inter gli uomini che servivano per gestire proficuamente il passaggio generazionale dal Triplete al futuro. Chi scrive non ha mai criticato, ad esempio, la cessione di Eto’o o l’inseguimento ai parametri del Fair Play Finanziario. Però i soldi sono stati comunque spesi (oltre 36 milioni di euro senza contare Ranocchia e Pazzini) e sono stati spesi male. E allora il successore di Gasperini prenda nota di questi numeri perché se i nuovi arrivati non sono riusciti a ricavarsi altro che le briciole la colpa non può essere stata dell’allenatore ma viene da più in alto. Briciole? Jonathan 223 minuti giocati su 474 ufficiali (e quanti ne avrebbe fatti senza l’infortunio di Maicon?) è stato il più impiegato. Poi Forlan (212’), Zarate (170’ in una girandola di ruoli), Alvarez (124’ ma in tribuna nelle ultime due partite), Castaignos (59’) e Poli (mai utilizzato perché infortunato). Nella top ten dei più impiegati da Gasperini ci sono Julio Cesar e Zanetti (474’), Sneijder (418’), Lucio (378’), Ranocchia (375’), Nagatomo (346’), Cambiasso (345’), Samuel (289’) e Milito (285’) prima di Jonathan. Tutti gli altri vengono dietro. L’età media è 30 anni e 4 mesi e nel reparto centrale sale addirittura a 32. Siccome è difficile pensare che Gasperini sia stato autolesionista ad affidarsi sempre ai soliti lasciando fuori i gioielli del mercato interista ne discende che il primo nodo che il nuovo tecnico si troverà a dover sciogliere sarà quello della chiarezza. Parli apertamente, dica subito che con questi numeri (e questa rosa) i progetti non possono che essere a breve e corto respiro. Poi lavori sulla testa dei giocatori perché al resto, a partire da una feroce autocritica sulle ultime scelte di mercato, dovranno pensarci altri. Moratti in testa.
Giovanni Capuano
(per gentile concessione dell’autore, fonte: Calcinfaccia)