Il gruppo non si oppone

18 Novembre 2009 di Stefano Olivari

di Stefano Olivari
Il gruppo, il gruppo, il gruppo. Così come Casini qualche anno fa ci martellava di spot in cui urlava ‘La famiglia, la famiglia, la famiglia’ (forse intendeva che bisogna averne più di una), Lippi ha vissuto i sui due anni da corvo di Donadoni ammorbando mezza Italia con la teorizzazione dell’unità di intenti come base per le vittorie. Qualcuno pensava che un obbiettivo comune si raggiungesse meglio disuniti che uniti, quindi questi concetti andavano scolpiti nel marmo. Non a caso il suo tremendo libro-intervista ‘La squadra’ è stato scritto da Rosa Alberoni, con prefazione del marito Francesco. L’ovvio dei popoli, riconoscendo il copyright ad un Roberto D’Agostino anni Ottanta. E oggi, dov’è finito questo gruppo? Il gruppo non vuole Cassano, il gruppo dà lezioni a distanza a Balotelli, il gruppo dimentica il miglior difensore della Bundesliga (che poi del gruppo aveva fatto parte), il gruppo si riserva di giudicare Totti se arriveranno prima scuse tramite il solito messaggero, il gruppo tifa contro Del Piero e Amauri ma non lo può dire. Si è qualificato per la fase finale dei Mondiali, il gruppo, ma forse non era merito del gruppo. Nella consueta intervista registrata con Varriale, che andrà in onda stasera prima di Italia-Svezia e che eviteremo di guardare (alle 18 e 30 Egitto-Algeria, alle 19 Ucraina-Grecia, alle 20 e 45 Bosnia-Portogallo: serata formidabile), Lippi ha infatti spiegato che ”Le qualificazioni contano pochissimo. Questo gruppo è variegato e lo devo completare. Se Aquilani giocherà bene nel Liverpool perché non lo devo convocare?”. Già, perchè no? In fondo suo figlio Davide, grande amico di Aquilani, non si opporrebbe. E nemmeno il gruppo, c’è da giurarci.

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