Videogiochi

Il calcio di Sensible Soccer

Indiscreto 13/12/2020

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Sensible Soccer è forse il videogioco di calcio che abbiamo più amato, in quegli anni Novanta che nel mondo delle console (la nostra era il Sega Mega Drive) hanno rappresentato il giusto equilibrio fra semplicità e qualità grafica. Non il più giocato della nostra vita, che per motivi di tempo rimane l’International Soccer del Commodore 64 (aahhh, quanti gol tirando sul primo palo, da Socrates dei poveri…), ma il primo in cui lo smanettamento si è dovuto associare ad un minimo controllo di palla e a qualche rudimentale tattica di gioco. Caratteristiche anche dell’altrettanto famoso Kick Off, che era del 1989 mentre ‘Sensi’ è del 1992, però noi l’Amiga non l’abbiamo mai praticato e ci siamo infatti persi la successiva evoluzione amighiana di Sensible World of Soccer. Certo si poteva giocare anche al computer, ma il mondo DOS ci intristiva anche quando era attualità.

Sensible Soccer, dunque. Che in comune con Kick Off aveva la prospettiva dall’alto e non quella laterale dei vecchi videogiochi calcistici: bello vedere le squadre nella loro quasi interezza, invece di singoli che corrono palla al piede come in Holly e Benji. Sensible Soccer era però indubbiamente più facile da giocare rispetto a Kick Off ed aveva quella filosofia arcade di cui parliamo spesso in questa rubrica e che non è una fissazione soltanto nostra: fra divertimento e eSports noi scegliamo il divertimento. C’era ovviamente differenza fra prendere l’Italia e il Lussemburgo (all’inizio c’erano solo le nazionali, poi ci si sarebbe allargati ai club), ma non così tanta da non poter competere. A livello di marketing il lancio avvenne in occasione degli Europei del 1992, con Gullit in copertina ed il suo successo, con varie modifiche, durò per tutti gli anni Novanta nonostante Sensible Soccer fosse fuori dal mondo della PlayStation 1, messa sul mercato a metà decennio.

La cosa commovente è che in teoria, ma anche in pratica, in Sensible Soccer bastava schiacciare soltanto un tasto ed era l’intensità della pressione a trasformare il nostro gesto in un tiro, un passaggio, un lancio, una scivolata. Prima abbiamo usato la parola ‘tattica’, ma ripensando alle tante partite fatte a Sensible Soccer ce ne siamo già pentiti perché in realtà tutto era abbastanza frenetico e di tempo per pensare ce n’era non molto di più che in FIFA 2021, anche se per motivi diversi. In Sensible Soccer, come da nome, contava soprattutto la sensibilità, che consentiva con due comandi di competere con tutti. Di sicuro, per motivi che un nerd giovane o vecchio saprebbe spiegare meglio di noi, si aveva un reale controllo della situazione, senza sceneggiature, o almeno così ci sembrava. Bella e semplice anche la parte da pseudo-direttore sportivo, senza perdite di tempo. Solo gioco, per traghettarci dalle partite reali del pomeriggio al posticipo della domenica sera. Rimpiangeremo anche gli anni Novanta?

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