I quattro dell’Apocalisse: Perez, Obama, Moratti e Berlusconi

5 Agosto 2011 di Anna Laura

di Anna Laura
L’esempio del Real Madrid, la sinistra di regime, Moggi all’Inter e il paradiso italiano.
1. CR7 e Kakà sono stati usati come “garanzia” alla Bankia da Florentino Perez. Una notizia “sconquassante” per il modo italiano di concepire il calcio, dove noi mettiamo in conto (spesso sbagliando) la passione del presidente di turno. Come si saranno sentiti Kakà e CR7 ? Si saranno guardati allo specchio cercando il codice a barre dopo la doccia? Di più: come viene contabilizzato il loro valore? Immagino lo scorporo percentuale attuato da assicurazioni collegate. Non mi rassegno a che questo sia diventato il modo di tutti di vedere le cose, non mi rassegno all’inversione delle parti. Il denaro è una funzione sociale, ma noi, anzi voi, loro, qualcuno,tutti lo hanno dotato di vita propria, trasformandolo da mezzo ad attore protagonista in ogni circostanza. Abbiamo perso il nostro “valore in sè” di noi stessi. La banca che usa CR7 come garanzia sancisce che non esiste più nessuna bandiera, non nel senso che pensate, il vecchio modo italiano di considerare i giocatori simbolo come emblema della nostra emotività calcistica, no, nel senso che anche quelle delle nazioni sono in vendita. Il soldo come cosmesi, come chirurgo estetico, come modulo emoattivo capace ditrasformare conigli in leoni e leoni in conigli. Già come tifosa e spettatrice ero stata prezzata da sponsor e altro, già il terreno di gioco, il pallone, l’arbitro (be’, lui prima di tutto) avevano avuto il codice a barre, adesso anche CR7. Il nuovo che avanza ? No solo una vecchia storia di tanti anni fa, l’Apocalisse di Giovanni, In vendita nei migliori negozi di libri.
2. Aaahh le ferie, il calciomercato la crisi dei mercati, che estate… Per festeggiare questo agosto il primo del mese grande teledichiarazione di Lyndon Larouche. Lascio a chi non lo conosca il piacere di scoprire chi è. Larouche ha chiesto oltre alle altre cose la raccolta di firme per cacciare immediatamente Obama dalla carica di presidente degli Usa. Per molti americani Obama il peggior presidente di sempre, al di là della buona immagine. Oltre a questa richiesta c’è anche una considerazione sull’ambientalismo in una luce “outlook”. L’ambientalismo che ci soffoca e che ci uccide con i suoi falsi scientifici, dal riscaldamento globale al resto. Chiusra con previsione di mega-attentato in uno dei paesi Nato nei prossimi mesi. A volte giochiamo a fare Nostradamus, più spesso basta osservare il presente. Il quadro emergente è quello caro alla sinistra italiana di regime: con le sue pensioni d’oro, le cooperative, le barche pagate dagli sponsor. Tutta la pantomima sul default americano serve solo a giustificare il politically correct dell’economia, sintetizzabile in una frase: la crisi la devono pagare i soliti, ma più del solito. Avremmo bisogno di istituzioni che colpissero l’oligarchia, che tassassero veramente chi ha miliardi di dollari o euro (si chiama tassazione sul patrimonio, anche togliendo dal conteggio la mitica prima casa), ma questo non viene fatto. L’oligarchia sa che l’economia collasserà, ma piuttosto che perdere il potere è disposta a correre questo rischio. Hanno i media mainstream che formano il politically correct delle nostre opinioni, e gli opinionisti e i politici. Domanda: se non dai i soldi alla gente, come fa la gente a spenderli? Se non paghi adeguatamente il tuo operaio, a chi venderai i tuoi prodotti? Se facciamo produrre tutto alla Cina e le nostre fabbriche chiudono, chi verserà i contributi per le pensioni? Se non si toccano i “diritti acquisiti” dei parassiti, che non sono solo politici ma anche i milioni di babypensionati (nessuna casta, solo italiani che hanno beneficiato di mezzo secolo di spesa pubblica senza controlli), quei diritti ci obbligheranno a sacrifici che non sono dovuti.
3. Gasperini presenta i giovani: embè? Che ci frega a noi? Presenti piuttosto una piattaforma di un progetto di gioco, partendo da due considerazioni: la prima è che se presenti i giovani che giocano solo come all’oratorio, nel senso che “devono” passare la palla ai titolari sempre e comunque (Sneijder, Eto’o, Stankhovic) il gioco non nascerà mai. Ecco, è il diritto di prelazione alla “giocata” che fa il male dell’Inter. Adesso venderemo Eto’o e Maicon, forse Sneijder, per il fair play, poi perderemo il campionato, la Coppa Italia e la Champions per favorire accordi (non calcistici) morattiani con Berlusconi. Accordi che Berlusconi, che non ha mai mantenuto un solo accordo nella sua vita, non rispetterà. Dopo di che a Moratti resterà solo l’ingaggio di Moggi prima di confessarci pubblicamente che ha sempre tifato Juve e che noi “non vinciamo mai”.
4. A proposito di Berlusconi, l’inganno è diventato totale. La campagna d’Italia per Berlusconi è rivelata fatale come per Bonaparte due secoli fa quella di Russia. Si è scontrato contro il muro della fame insaziabile dei generali in termini di bottino di guerra e come Napoleone ha in termini di potere “esagerato”. Risultato: anche il “sosia” di Arcore dovrà abdicare. La chiusura delle questioni è e sarà la giustizia. Il “sosia” ha cercato di aggiustarsela per sè medesimo, in ogni maniera: prima col processo breve, poi col processo lungo e se ne avrà il tempo, col processo medio, ma per l’avidità propria e dei suoi generali non ce l’ha fatta. Si è chiusa un’epoca di politica virtuale, dove le cose invece di essere fatte venivano solo annunciate alla tv. Aveva imparato la lezione, il “sosia”, dagli americani. Lo sapevi, Stefano, che i sismografi di Coney Island hanno uno scarto di 17 secondi nella rilevazione dell’impatto alle torri gemelle? Che significa? Significa che rispetto alle immagini in diretta la realtà vera era avanti di 17 secondi e in questi diciassette secondi si è travestito mediaticamente tutto, rendendo i missili Cruise dei Boeing 747 le cui ali di alluminio mica si staccavano nell’impatto con la struttura di acciaio delle torri. Non mi rispondere, Stefano, come stai per fare, che è roba poco credibile anche per Voyager. Berlusconi avrà pensato di poter fare di meglio. Aggiustare mediaticamente un fatto reale (i morti sono morti, le torri non ci sono più) è uno scherzo, il livello successivo è promettere il paradiso terrestre. Tremonti dice che lui non ha bisogno di rubare agli italiani, però sta lì e non si dimette. Berlusconi dice che non ha bisogno, essendo ricco, di rubare soldi agli italiani e non si dimette. Napolitano dice che il Quirinale farà la sua parte, non farà la cresta come un tempo e non si dimette. Bossi, che non si rende conto di essere in un Parlamento al 69% composto da politici meridionali, non si dimette. Bersani vede (adesso, però) macchine del fango e non si dimette, Di Pietro sappiamo aveva detto che non sarebbe entrato in politica e non essendoci entrato non può dimettersi. E’ il paradiso terrestre, almeno per loro che non devono produrre niente o portare a casa risultati (nemmeno elettorali).

Anna Laura
(in esclusiva per Indiscreto: a causa dello spegnimento del direttore appuntamento per l’inizio della serie A e/o la fine dell’Italia)

Share this article