I migliori supermercati italiani: vincono Esselunga e Amazon

10 Marzo 2021 di Indiscreto

Quali sono i migliori supermercati italiani? Parliamo di una delle poche attività, la cosiddetta distribuzione moderna, che nel 2020 sia andata bene, con un più 5%: logico, con il Covid ad avere quasi azzerato i pasti in bar e ristoranti. Il recente report di Mediobanca dice quali sono i supermercati più grandi d’Italia ed il più grande di tutti (sommando i vari punti vendita) è nel nostro paese Conad, che nel 2020 ha avuto una quota di mercato del 14,3%. Al secondo posto Selex (le sue insegne più famose sono Famila, A&O, Alì) con il 13,7% e Coop con il 12,9%. Sul sito dell’area studi di Mediobanca i dati completi.

La prima considerazione è che il maledetto 2020 ha visto in Italia l’esplosione del commercio online, è vero, ma per quanto riguarda cibo e dintorni l’italiano rimane tradizionalista, vuole toccare con mano (anche se la frutta della grande distribuzione fa mediamente schifo). Del più 5% infatti solo un quinto, l’1%, è attribuibile all’online anche se la tendenza dice che già nel 2021 si andrà come minimo al raddoppio. Certo stiamo tenendo fuori dal discorso Amazon Prime, quindi è probabile che il boom dell’online sia sottostimato. La curiosità è che l’e-commerce è per la distribuzione moderna in forte perdita, con margini negativi del 10%. Come a dire: la fidelizzazione del cliente, la gallina domani, vale più dell’uovo oggi.

È comunque evidente che la redditività del capitale investito derivi ancora oggi in gran parte dai negozi fisici. In questo senso domina Eurospin (20,2%), davanti a Lillo-MD (16,5), con Agorà e Lidl terze al 12,9% e Crai quinta all’11,9. Se invece guardiamo agli utili complessivi, il campione non solo recente è Supermarkets italiani (cioè Esselunga, fra il 2015 e il 2019 utili cumulati per 1.340 milioni di euro), seguita da Eurospin, Conad e Vegé. In rosso diversi giganti, da Carrefour a Coop, che si tengono a galla, soprattutto Coop, con la finanza. Esselunga domina in Italia per quanto riguarda gli utili, ma ha anche una cilindrata internazionale visto che la sua redditività per metro quadrato è superiore a quella di tutte le grandi catene europee, da Tesco alle altre. Si può quindi dire che da un punto di vista imprenditoriale Esselunga sia il miglior supermercato italiano.

Come al solito la mettiamo sul personale, è per questo che l’economia ci piace tanto: quante volte siamo andati nell’ultimo mese in un supermercato per così dire tradizionale? Noi per noi stessi una volta sola, al mini market sotto casa e solo perché era finito il sorbetto (quello del Gigante è buonissimo). Il resto tutto con Amazon Prime e Cortilia: chi ce lo fa fare di perdere un’ora fra vestirsi, parcheggio e code, senza contare la comodità, quando ci consegnano tutto sulla porta di casa? Senza contare quegli orribili sacchetti per pesare la frutta che ci mettiamo mezz’ora ad aprire…

Questo con tutto il rispetto per l’Esselunga, che abbiamo frequentato tanto (abbiamo anche la Fidaty Card) e per il Pam, che frequentiamo per conto terzi. Siamo contenti che la loro versione fisica continui ad andare bene, soprattutto per chi ci lavora (però nel gioco a somma zero ci sono sempre gli sconfitti, in questa vicenda baristi e ristoratori): diversamente da quanto accade per la musica in questo caso preferiamo lo streaming al vinile. Stiamo ovviamente parlando di prodotti standardizzati e di una modalità di vendita impersonale, dove il rapporto con il venditore non è quasi mai un valore aggiunto. Insomma, il Covid ha solo accentuato tendenze già in atto.

 

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