Giochi d’estate, la Porto Rotondo di Graziani e Chierico

30 Agosto 2022 di Stefano Olivari

Pochi film estivi sono più estivi di Giochi d’estate, capolavoro al tempo stesso senza tempo e con un tempo ben definito, gli anni Ottanta. Il film di Bruno Cortini si distingue dalla massa per un motivo fondamentale: è girato bene, con ritmo, buona fotografia, sensibilità e attori quasi tutti nella parte. Per questo è dal 1984 che lo rivediamo ogni anno (l’ultima volta su Rai Play), in omaggio all’estate come emblema di un tempo sospeso, in cui si preparano le grandi svolte anche di vite miserabili.

Lo schema è classico: amori che nascono e finiscono in una località di vacanza, in questo caso Porto Rotondo e dintorni. Ma Cortini, grande talento morto prematuramente, gioca su più registri: quello patinato, con una a dir poco fantastica Corinne Clery e i suoi tira e molla con Fabio Testi, giornalista che applica lo schema mamma-figlia, quello comico con la coppia di coatti romani Giorgio Vignali (forse l’attore più amato da Cortini, presente in Sapore di mare 2 e non solo)-Francesca Ventura (forever Tisini) e con un Mauro Di Francesco al suo top (Su “Sono piccolo ma ben fatto” ridiamo sempre, sempre, sempre), quello giovanilistico-estetico con Massimo Ciavarro, Natasha Hovey, Valeria Cavalli e la obbligatoria Karina Huff, quello politico con una strisciante lotta di classe che poi è un tema anche vanziniano (Cortini era stato assistente dei fratelli). C’è addirittura meta-cinema, con Lidia Broccolino a riprendere tutti con una cinepresa antichissima, per rappresentare e fissare per l’eternità lo spirito di un tempo già nel 1984 ritenuto irripetibile.

Insomma, Giochi d’estate è una visione obbligatoria per chiunque ami l’estate, gli anni Ottanta e la giovinezza: anche quella passata, anche quella degli altri. Poi al di là delle varie sottotrame si viene rapiti dalla colonna sonora perfetta (indimenticabili La Colegiala e Shine on dance) e dal susseguirsi di momenti di culto: su tutti Vignali che viene preso sul serio dai turisti della Roma bene grazie al fatto che in quanto ultras della Roma conosce Ciccio Graziani e Odoacre Chierico, ovviamente lì presenti nel locale. Ecco, se pensate che Graziani e Chierico siano due noti calciatori degli anni Ottanta, con le loro statistiche da recuperare su Transfermarkt, scusateci, ma non potete capire e soprattutto noi non sappiamo spiegare. Sono Graziani e Chierico. E quella era l’estate. L’esempio di come un film leggero possa raccontare un’epoca meglio di un documentario.

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