Fattore Kappa

6 Novembre 2012 di Oscar Eleni

Milano e la sua voglia di essere camaleontica quando gli altri non accettano di misurarsi la lunghezza della panchina più che del pisello, quando non si fa più la gara per vedere chi sputa più lontano, chi tira più volte da tre punti, accettando il confronto sulla corsa, e anche qualche prova di coraggio. Minucci chiede sempre la verifica del mese che verrà, forse anche della coppa Italia a fine inverno, ma di sicuro se non interviene adesso a bonificare il gruppo arriveremo alla conclusione che il Banchi grossetano era un eccellente assistente, ma come prima monta sembra non ottenere mai quello che chiede con quegli urli fino a sgolarsi che sanno più di generale disperato che di condottiero sicuro delle sue idee.

Anche per Scariolo gli esami che contano verranno più avanti, ma lui affronta le cose come un gatto sornione, tiene accesa la luce della sua sala di guerra tutta la notte dando soddisfazione al Proli che anche nell’ultima intervista al Pisa di Repubblica conferma di essere quello che sapevamo, nulla di più, nulla di meno:” Spendere abbiamo speso tanto, ma meno di chi ha vinto in questi anni. Nessuno, in Italia, è arrivato al titolo, partendo da zero, prima di 7-8 anni, noi siamo al quinto”. Eh sì. L’acqua, la classe, la cultura e la strana idea di dove stia lo zero. Tutto è riassunto in questa risposta che spiega il resto e fa felici chi voleva la rivoluzione, razionalizzando le strutture produttive, eh sì, qui si parla di produttività, obbligando i piccoli agricoltori ad abbandonare. Per fortuna non la pensano tutti così. Si resiste. Si perde perché se vai alla guerra e loro hanno i mitra, i cannoni e tu soltanto la fionda. Se ne parla da secoli del colosso Golia mandato nel mondo degli ignoti con una fionda.

Viva l’Amaranto di Theucan, ma vincerà il più forte. Vedremo come saprà farlo. Per adesso godiamoci il miele indiano che si mangia a Varese, facciamo festa con tutti quelli che hanno almeno un Moraschini e un Polonara da mostrare al mondo degli scettici. Caro Pianigiani un giorno ci spiegherai perché Polonair era fuori dal vostro giro. Ci resta poco prima di cadere nella botola dove il nuovo Scià, che assomiglia tanto al prestigioso Marchionne, farà precipitare chi non ha capito come si trova il sale di Kusamba, una decimazione necessaria per arrivare a dominare fra i ciechi essendo soltanto orbi. Vedremo come reagirà il sistema al nuovo potere. Che sia nuovo lo capisci da tante piccole cose se in certe partitacce il migliore in campo non è mai un giocatore.

Non ti bastano Melli e Gentile per capire che il futuro gira in scarpe rosse? Questo è vero, così come è anche verissimo che Langford ed Hairston sono membri del club di una spada che ha cancellato il verde dal paradiso dei canestri. Ma è anche vero che il talento, la superiorità tecnica, non sono sempre stati la chiave per capire, così come i soldini. Nella storia sportiva sono sempre state le motivazioni a creare il grande risultato e i motivatori la vera forza di una società. Dipende dalle parole che usano e da come sapranno parlare alle scimmie nasone.

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