D’Amico di tutti

11 Novembre 2008 di Dominique Antognoni

Ragazzi, su con la vita. Sconcerti Mario é il vostro amico. Si, non bisogna pizzicarsi per controllare se é tutto vero. Perchè é vero. Lo ha detto e ribadito lui stesso, domenica alle 17,09: “Sono amico di tutti”. Appena tornati a casa da San Siro lo abbiamo detto al barista sotto casa, lunedi mattina al panettiere, oggi alla mamma ed all’idraulico: tutti contentissimi di essere diventati gli amiconi del Sior Mario. Stiamo scherzando, ovviamente, perchè i personaggi prima citati non sono ‘gente di calcio’ e quindi negli ultimi quaranta anni non hanno avuto l’opportunità di diventare amici di Sconcerti o dei diecimila giornalisti sportivi meno bravi di lui.
Mourinho avrà sbagliato nei toni e nei modi, ma non nella sostanza. Sconcerti é sicuramente il più bravo opinionista italiano, tant’é vero che lo vogliono tutti e lui senza problemi ripete le stesse opinioni della domenica SKY sul Corriere della Sera il giorno seguente e su qualche emittente radiofonica nel resto della settimana. Non conosciamo le cifre dei suoi contratti, ma secondo noi vale ogni centesimo di quello che costa, rapportando il tutto a suoi presunti colleghi che incassano 100.000 euro l’anno senza mai esprimere un’opinione interessante. Però Sconcerti nell’occasione ha pagato la bassissima qualità morale della categoria di cui fa parte. E Mourinho per una volta ha sbagliato bersaglio, pur avendo qualche attenuante.
E’ noto infatti come buona parte dei giornalisti non solo sportivi (anzi, confrontati a quelli finanziari, politici, o della moda, quelli sportivi sono dei santi) si venda in continuazione. Di esempi ne conoscete tanti, noi vogliamo aggiungerne due: un quotidiano importante (italiano, non di Cialtronia) ha dato ordine ai suoi giornalisti da campo di non disturbare alcuni grandi club in quanto questi club hanno ceduto i diritti per certi prodotti editoriali, un grande campione è parte lesa in un processo per ricatto da parte di un cronista. Per non dire del terzino che prendeva voti bassi in pagella perché la giornalista che seguiva la squadra andava a letto con il suo rivale per un posto da titolare (parliamo di cose recenti, non di preistoria), o dell’integerrimo sindacalista che si faceva dare soldi dalle società in cambio di articoli devoti.
Lasciando da parte questo mondo, che usiamo solo come esempio negativo, bisogna dire che Mourinho non viene dalla Luna. Nella sua carriera avrà vissuto anche lui qualche decina di episodi del genere, magari in prima persona: poi arrivi ad un certo punto in cui fai di tutta l’erba un fascio e mandi tutti al diavolo. Tradotto: ti fa schifo una categoria per colpa dei suoi esponenti peggiori, quindi ti scattano i nervi anche con quelli migliori. Di recente un sedicente giornalista ci ha simpaticamente spaccato le orecchie sostenendo che il giocatore ics é ‘un pezzente’. Il motivo di questa presunta pezzentaggine? Quando il giornalista e ics sono andati a cena insieme ognuno alla fine ha pagato la sua parte di conto. E perché mai un calciatore dovrebbe pagarti la cena? Ricordiamo un episodio di qualche anno fa, quando per caso incontrammo Oliver Bierhoff in un bar: quattro chiacchere e due caffé, pagati da noi. Quasi ci toccava, Bierhoff (uno che non è stato rovinato dal calcio), per vedere se fossimo veri.
Mourinho insomma sapeva di cosa stesse parlando, in generale. E sa benissimo che in Italia certe squadre hanno calciatori e allenatori tutti padri esemplari e mariti fedeli, mentre altre sono composte da puttanieri e infedeli cronici (a proposto, fra un paio di settimane novità sconcertanti sul divorzio di uno di loro). Sconcerti non sarà un simpaticone, ma almeno è un giornalista vero. A volte può sembare fazioso, forse lo é anche, ma di sicuro é competente. Su una cosa non siamo d’accordo con il nostro direttore: i giornalisti non vengono trattati da pezzenti solo per il fatto di andare ad Appiano, Vinovo oppure Milanello, Trigoria e Formello. La verità è che sono loro stessi a permettere un atteggiamento del genere da parte delle società e dei loro sgherri: in linea di principio in fra un club di calcio e la stampa dovrebbe vincere sempre la stampa. Non fosse altro perché sono i media a raccontare la realtà alla cosiddetta opinione pubblica. Un principio che non vale per l’Italia, ma questo lo sapete già. Comunque tanto di cappello a Mourinho, uno che dice esattamente quello che pensano i suoi colleghi Ranieri e Ancelotti, che però non hanno il coraggio o la voglia di scatenare polemiche e rispondere per le rime alle accuse spesso mosse da gente incompetente. Mourinho poi paga anche l’invidia cronica dell’italiano verso l’uomo di successo, ma per sua fortuna se ne infischia…A noi piace il suo modo deciso e cinico, concreto e diretto: poi spesso non siamo d’accordo con lui, cosa che vale anche per Sconcerti. Di gran lunga preferiamo duelli dialettici del genere che non frasi sonnolente e commenti all’insegna del ‘volemose bene’. A proposito, sarà un caso, ma Sconcerti essendo il migliore lavora per la tv a pagamento, mentre altrove c’é posto per mestieranti di bassa leva. Forza Mourinho, forzaSconcerti, avanti cosi. Prendetevi a pugni, senza andare a cena insieme e senza essere amici. Le battute da amiconi lasciatele agli altri.

Dominique Antognoni
dominiqueantognoni@yahoo.it

Video: Sconcerti e Mourinho a Sky Calcio Show di domenica 9 novembre 2008
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