Dalla A all’AZ

27 Aprile 2009 di Alec Cordolcini

di Alec Cordolcini

1. L’Az Alkmaar campione d’Olanda 80-81 fu una (splendida) eccezione, incapace però di aprire un ciclo, tanto che solamente otto anni dopo quel successo il club retrocesse in Seconda Divisione. Non andò meglio in Europa; l’avventura in Coppa Campioni, dopo un primo facile turno contro i norvegesi dello Start di Kristiansand, si fermò ad Anfield al cospetto del Liverpool, in una partita dai ritmi serrati che alla fine premiò la maggiore qualità dei Reds, vittoriosi 3-2 (in Olanda l’andata si era chiusa sul 2-2). L’anno successivo fu invece Coppa delle Coppe, e la musica non cambiò di una nota: primo turno comodo contro i nordirlandesi del Limerick, poi sfida contro l’Inter, che con Juary e Altobelli ribaltava a San Siro la rete segnata da Tiktak nel vecchio Alkmaarderhout. Salvo una comparsa nell’Intertoto 88/89, l’Az tornerà in Europa solamente nel 2004, nel pieno dell’era del presidente-banchiere Dick Scheringa. Il cui sogno rimane quello di vedere l’Az perennemente insediato ai vertici del calcio olandese. La buona situazione finanziaria del club (vendere i pezzi pregiati è quindi un’opzione, non un obbligo), unita ad una rosa di bassa età media ed alta qualità, rappresentano basi piuttosto solide sulle quali costruire un progetto importante. Di seguito proponiamo il bilancio stagionale dei nuovi campioni d’Olanda, che recentemente un quotidiano italiano ha definito “compagine modesta portata al successo da Louis van Gaal”. Con tutta probabilità l’unico nome del pianeta Az conosciuto dal giornalista.
2. Stagione a 5 stelle. Mounir El Hamdaoui (24 anni): l’uomo in più dell’Az. Van Gaal gli ha concesso molta libertà di movimento, lui ha ripagato superando quota 20 reti, segnando da ogni posizione. Pagato a peso d’oro nel gennaio 2008, ha ripagato l’investimento con gli interessi. Tecnicamente aveva poco da dimostrare, a livello fisico e di rendimento invece ancora molto. Lo ha fatto al meglio. Testa a testa finale con Luis Suarez dell’Ajax per il titolo di capocannoniere. Stijn Schaars (25): se Wesley Sneijder è il nuovo Davids, Schaars è il nuovo Sneijder. Così si diceva di lui un paio di anni fa. Poi un bruttissimo infortunio lo ha costretto a ripartire da zero. Pienamente guarito, ecco nuovamente un centrocampista poliedrico che imposta e difende con uguale intensità e lucidità. La stoffa inoltre è quella del leader. Demy de Zeeuw (25): sul mercato in estate, frustrato dall’essere risultato il migliore dei suoi in una stagione rovinosa che gli ha fatto perdere il posto nazionale. Troppo bassa però l’offerta dell’Amburgo, si resta ad Alkmaar. Nel cuore del centrocampo, per comporre con Schaars la struttura portante della mediana, e del gioco, di tutta la squadra. L’ambizione per il grande salto brucia ancora, ma adesso il valore del suo cartellino è raddoppiato. Sergio Romero (22): a sorpresa titolare tra i pali fin dalla prima giornata, si è dimostrato un portiere attento e affidabile, rimanendo imbattuto per oltre 900 minuti. Infortunato nel finale di stagione per aver tirato una testata al muro dello spogliatoio dopo la sconfitta in Coppa d’Olanda contro il Nac Breda. Unica concessione al nervosismo in una stagione di notevole maturità.
3. Stagione a 4 stelle. Moussa Dembele (21): il miglior prodotto d’esportazione dell’Az, e infatti è il principale candidato a lasciare la squadra. Lo farà dopo un ottimo torneo in cui, da seconda punta o da esterno destro di fascia con ampia libertà di movimento, ha confermato tutto il proprio bagaglio tecnico di prim’ordine. Da urlo una rete al Willem II dopo aver saltato sei avversari in dribbling. David Mendes Da Silva (26): il nuovo Rijkaard che non è mai cresciuto. Sa fare tutto bene, può ricoprire pressoché tutte le posizioni in difesa ed a centrocampo, ma è sempre apparso allergico al definitivo salto di qualità. Con Van Gaal prezioso esterno destro di una mediana a quattro, ed è arrivata la convocazione in nazionale. Maarten Martens (24): come Schaars, anche lui reduce da una stagione trascorsa tutta in infermeria. Tornato titolare, si è rivisto il suggeritore lucido che gli era valso il soprannome di Litmanen dei poveri. Con De Zeeuw si divide la palma di miglior assist-man della squadra. Kew Jaliens (30): classe 79, è il veterano della squadra, e questo la dice lunga sull’età media dell’Az. Titolare inamovibile in mezzo alla difesa, ruvido ma efficace. Niklas Moisander (23): una bella sorpresa questo giovane finlandese cresciuto nel vivaio dell’Ajax e prelevato dallo Zwolle. Difensore centrale o terzino destro, sempre con grande personalità. Un nome da seguire, possibile erede di Hyypia in nazionale (ma rispetto al difensore del Liverpool è un sinistro naturale). Gill Swerts (26): dal Vitesse a parametro zero, con la fama (meritata) di elemento di categoria poco indicato per i livelli più alti. Ha smentito tutti con prestazioni sull’out di destra di notevole spessore quantitativo. Sebastien Pocognoli (21): tra i migliori terzini sinistri del campionato, è maturato limitando pause ed eccessi di nervosismo, venendo premiato con la convocazione nella nazionale belga. Acquistato nell’estate del 2007 per sostituire Tim de Cler, oggi la missione può ritenersi compiuta. Ari (23): ha avuto la sfortuna di trovarsi davanti un El Hamdaoui in stato di grazia; impossibile rubargli il posto. Si consola però con la palma di miglior realizzatore effettivo della squadra, 9 reti in 18 partite per una media di un gol ogni 113 minuti.
4. Stagione a 3 stelle. Hector Moreno (21): altra scommessa vinta da Van Gaal, che affianca questo giovane nazionale messicano a Jaliens nel cuore della difesa. Rendimento senza sbavature fino a dicembre, quando un infortunio nel match contro il Feyenoord lo mette ko. Quanto basta però per meritarsi il prolungamento del contratto fino al 2014. Ragnar Klavan (23): nazionale estone (54 caps a dispetto della giovane età) arrivato a gennaio dall’Heracles Almelo per rimpolpare un reparto arretrato ridotto un po’ all’osso dagli infortuni. Assolve bene il proprio compito, puntando su una fisicità notevole. Kees Luijckx (23): sufficienza stiracchiata per questo piccolo emulo mancato di Pirlo, ottimo gli anni passati nell’Excelsior prima come numero 10 e poi come play basso. Ma nella mediana dell’Az gli spazi scarseggiano, ed eccolo quindi riproposto come difensore centrale. Senza infamia e senza lode. Nicky van der Velden (27): scartato dall’Rkc Waalwijck in Eerste Divisie, campione con l’Az in Eredivisie. Dov’è l’errore? Forse nel caso di questo onesto cursore di fascia la verità risiede nel mezzo.
5. Stagione a 2 stelle. Graziano Pellè (25): non ci siamo. Fosse arrivato a parametro zero ci si sarebbe anche potuti accontentare delle sole tre reti stagionali (che peraltro hanno fruttato sei punti). Ma dal secondo acquisto più costoso nella storia dell’Az è obbligatorio pretendere qualcosa (molto) di più. Nonostante l’impegno sia fuori discussione. Brett
Holman
(25): flop proveniente dal Nec Nijmegen, il nazionale australiano si è intristito per le ripetute esclusioni dall’undici titolare nei primi mesi inabissandosi nella mediocrità. Infine non giudicabili, causa limitato impiego, il portiere Joey Didulica (31), l’attaccante Jermaine Lens (21) e i centrocampisti Simon Poulsen (24) e Marko Vejinovic (19).
wovenhand@libero.it
(in esclusiva per Indiscreto)
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