Comprare casa adesso

9 Maggio 2019 di Stefano Olivari

Comprare casa è una cosa che l’80% di noi ha fatto o farà. Prima o poi ci si casca, in spregio a ogni considerazione di convenienza finanziaria e di flessibilità personale. Ma nel 2019 ha ancora senso farlo? Sapete che una volta all’anno dovete beccarvi questo post, che prende spunto da uno dei tanti bollettini della vittoria pubblicati dai giornali.

Comprare casa significa per il Corriere della Sera comprare casa a Milano, per la residenza di gran parte dei suoi lettori ma anche perché in questa città ha ancora senso acquistare per investimento. Almeno secondo le tabelle redatte da Tecnocasa, che indicano aumenti nell”arco di due anni dal 16 al 41%, a seconda delle zone. Boom!

Non siamo agenti immobiliari, ma solo lettori di annunci oltre che a fasi cicliche compratori e venditori, quindi possiamo con facilità dire che la tendenza è al rialzo ma in proporzioni molto, moltissimo minori, rispetto a quelle indicate. A meno che non ci abbiano chiesto apposta meno soldi, perché siamo simpatici…

Le zone che con maggiore potenziale di rivalutazione sono chiaramente quelle più brutte, non solo a Milano. Una schifezza può essere abbattuta, riqualificata e diventare di tendenza, una realtà medio-bassa quasi certamente rimarrà inchiodata o correrà meno del resto del mercato. Non è un caso che gli incrementi maggiori si siano registrati alla Comasina o in zona Farini-Isola, e quelli minori in zona Siena-Bande Nere (quella dove abbiamo vissuto 40 anni della nostra esistenza).

Allora è il momento giusto per comprare casa? In generale, vista la relativa corsa dei prezzi degli ultimi anni, diremmo di no, se la casa è vista come un investimento o qualcosa di provvisorio, di cui liberarsi fra qualche anno. La risposta diventa chiaramente sì se la casa è per viverci teoricamente per sempre e se si hanno i soldi per comprarla: la vita è adesso e fra cinque anni magari saremo tutti morti.

Comunque rispetto a una decina di anni fa, quando le quotazioni in tutte le città italiane erano al top, a Milano i prezzi sono scesi in media di circa il 15%, a Roma del 30, a Torino e Napoli del 40. Insomma, un disastro. Disastrissimo, anzi, perché le statistiche non tengono conto delle abitazioni che nemmeno vengono messe sul mercato perché palesemente invendibili o perché i proprietari non accettano, sul piano culturale ancora prima che su quello finanziario, che un loro ben si sia svalutato del 50%. Situazione ancora più drammatica (o buona, se volete comprare) nei piccoli paesi, con poche eccezioni, per non dire delle seconde case.

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