Buio a San Siro

21 Maggio 2009 di Dominique Antognoni

di Dominique Antognoni

Roberto Vecchioni ci perdonerà, ma non siamo nati in Italia e di conseguenza sappiamo poco sul suo conto. Siamo però al corrente dell’esistenza della canzone ‘Luci a San Siro’, anche se si sta parlando di qualche decennio fa. E’ un po’ come Sabrina Salerno che negli anni Ottanta cantava Boys Boys Boys, con la differenza che la ragazza era conosciuta in tutta Europa. Come risultati Vecchioni da scudetto e Sabrina da Champions League, rapportando tutto al calcio. Abbiamo però assistito ad una sua esibizione dal vivo (di Vecchioni, purtroppo non di Sabrina), in un contesto da brividi. Erano i tempi di Roby Baggio all’Inter: il campione ed il cantante erano stati invitati in una specie di teatro che per fortuna non frequentiamo più, un covo di attori alternativi che viveva (vive?) grazie alla generosità, indovinate un po’, di Massimo Moratti, anche lui presente quella sera. Quando Vecchioni attaccò con il ritornello qualche giornalista di regime finse perfino commozione, ma solo perché il presidente si trovava a pochi passi. Noi uscimmo subito dalla sala, loro invece no e alla fine hanno vinto facendo la meritata carriera. Ma non divaghiamo. Il direttore di Indiscreto, che si ostina a leggere i giornali e quindi ci guarda sempre schifato, ci ha informato che giorni fa il cantante ha scritto un pezzo sul Corriere della Sera con argomento Ibrahimovic. Non ci interessa il contenuto, peraltro già commentato su questo sito. Quello che sarebbe interessante capire é come funziona il sistema dell’informazione (e della disinformazione) sportiva. Ovvero, come mai uno che non c’entra niente con il calcio ha a disposizione tanto spazio per dire la sua su Zlatan? In base a che cosa? Il sospetto è che lo si dovesse attaccare e che si sia scelto un mezzo vip piuttosto che esporsi in prima persona attraverso un’intervista o un editoriale. A seguire alcune domande senza risposta, almeno per noi che siamo fuori dal giro. Il pezzo é stato ispirato da Moratti? Scritto liberamente ma gradito da Moratti? Ci sono stati dei segnali in codice? Chissà perché, ma non ce lo vediamo Vecchioni mandare il pezzo senza prima consultarsi con ‘Il Presi’. O magari Vecchioni ha ideato e scritto di getto il tutto, proponendo poi il pezzo al Corriere. O magari ancora il Corriere ha solo deciso, come sua strategia, di chiedere un commento ad un tifoso famoso. Ma se questo tifoso avesse attaccato Moratti e difeso Ibra? Un discorso a parte meritano poi le reazioni che questo articolo avrebbe dovuto generare. Ibrahimovic avrebbe dovuto leggerlo, l’articolo? Magari fra le righe, fra una lezione di taekwondo e l’altra? E poi, come mai un pezzo negativo e non uno elogiativo, tipo una richiesta per rimanere? Il tifoso interista mica si identifica con Vecchioni, quante volte sarà stato a San Siro nel campionato facilmente vinto e praticamente mai iniziato? Qualcuno sostiene che il giornale volesse schierarsi ma che per non esporsi abbia scelto di farlo attraverso un collaboratore: forse la risposta giusta è questa, forse no. Il problema non è che Ibrahimovic non sappia chi sia Vecchioni, perchè chiunque (anche noi!) in Italia può esprimere un parere. Il Corriere della Sera può poi ospitare le opinioni di chi vuole, a maggior ragione in un mondo in cui la gloriosa Domenica Sportiva può essere presentata da un comico solo perché è tifoso del Milan. Il problema è che queste cose le abbiamo già lette, in altri tempi e con altri nomi. I giocatori vanno, i presidenti ed i giornalisti restano.
dominiqueantognoni@yahoo.it
(in esclusiva per Indiscreto)
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