Asini che volano alto

6 Aprile 2010 di Libeccio

di Libeccio
La rivincita di Tuttosport, il codice di Moggi, le ritorsioni del sistema, la radiazione della Juventus e la pillola per Moratti.

1. ANCHE LORO! AL PROCESSO DI NAPOLI SI PROFILANO CLAMOROSI COLPI DI
SCENA! LA JUVE CONDANNATA NON ERA SOLA! ECCO PERCHE’ MORATTI DEVE
RESTITUIRE GLI SCUDETTI! RIVOGLIAMO INDIETRO GLI SCUDETTI! Sono solo alcuni dei titoli che Tuttosport ha sparato in prima pagina nelle ultime settimane, insieme alle dichiarazioni di Alessandro Del Piero finalizzate allo stesso scopo. Ai soli fini degli interessi di bottega certa stampa sovverte la realtà e ne costruisce una completamente falsificata basata sulla equazione Inter = Juve. Questo almeno sottintendono i titoli strillati che questi giorni si possono leggere e l’esame del loro contenuto. Ma trascuriamo per un momento le opinioni bizzarre e veniamo ai fatti: la massima dirigenza Juve finisce in una inchiesta riguardante il riciclaggio di denaro sporco nelle serie calcistiche minori nel sud Italia. Soprattutto vi finisce Luciano Moggi che per tale ragione viene intercettato previa autorizzazione della Procura di Napoli competente su quell’inchiesta. Nell’ascolto di quelle intercettazioni i PM rilevano altri gravi elementi di reato relativi al ruolo che Moggi e Giraudo esercitano nella Juve e per conto di essa nell’ambito del Campionato italiano di Calcio di Serie A. In ragione di ciò stralciano questi ambiti dalla loro inchiesta e inviano per opportuna conoscenza (vi è l’obbligo dell’azione) agli Organi di controllo del calcio tale documentazione per le iniziative del caso. Gli Organi di controllo del calcio tengono nel cassetto per oltre un anno questi documenti senza farne
parola e anzi insabbiando la cosa, fino a quando la medesima esce sui giornali per una intervista del magistrato di Napoli che ha istruito lo stralcio che si chiede che fine esso abbia fatto. Inizia Calciopoli.
2. A questo punto una domanda è d’obbligo: di quali gravi reati si tratta? Perché a voler avvicinare Moggi a Moratti e all’Inter sembra d’obbligo ritenere che Moggi sia stato espulso dal calcio che conta e la Juve spedita in C, poi riabilitata in B grazie alla ammissione delle responsabilità (patteggiamento)
per il solo fatto di aver compiuto delle amabili e disinteressate chiacchierate con i designatori arbitrali. Veramente ci era sembrato di capire (anche da alcune chiarissime sentenze in primo grado) che nel caso di Moggi tali accuse spaziassero in lungo e in largo su ampie aree del codice penale e dei regolamenti sportivi: dalla associazione a delinquere al sequestro di persona, dalle minacce al peculato e truffa, dalla slealtà sportiva all’illecito sportivo. A ciò occorrerebbe aggiungere il Processo Gea e le condanne in quella sede inflitte per reati altrettanto gravi (illecita concorrenza con minacce e
violenza anche privata).
3. Secondo l’accusa e alcune sentenze di primo grado (oltre alle decisioni della Procura Federale): “I dirigenti della Juve intrattenevano rapporti con i designatori arbitrali atti ad influenzare gravemente le designazioni per le partite della propria squadra in modo da ottenere arbitri considerati favorevoli. In questo erano spesso appoggiati o spalleggiati dagli alti esponenti della Federazione coinvolti nell’inchiesta. Era pratica comune inoltrare attraverso i designatori arbitrali o la Federazione recriminazioni e pesanti minacce nei confronti degli arbitri considerati non favorevoli con pesanti ritorsioni a chi si sottraeva al sistema di controllo. Molti arbitri erano nelle disponibilità della Juve e di Moggi allo scopo di finalizzare i risultati. Per la Juve si arriva a configurare la presenza di una “cupola”, una sorta di sistema mafioso con cui Luciano Moggi riusciva a gestire le designazioni degli arbitri nelle diverse partite di campionato a tutto vantaggio della Juventus e in danno alle altre squadre. Tra i numerosi contatti di Moggi si annoverano anche numerose e importanti figure del mondo dell’
informazione che agivano a supporto delle sue indicazioni per favorire e coprire le azioni di condizionamento verso la pubblica opinione”.
4. Ma come reagì la Società Juventus a queste gravissime accuse? Prendiamo in prestito un resoconto della Gazzetta riferito a quei tempi: “L’unica società che ammise le proprie colpe fu la Juventus: durante il processo sportivo il legale della società, Avv. Cesare Zaccone, si offrì di patteggiare la pena,
chiedendo la retrocessione in Serie B con penalizzazione. Pochi mesi dopo lo stesso avvocato affermò davanti agli azionisti della società che contestavano il suo operato, che erano stati commessi numerosi e gravissimi illeciti sportivi, e che se fossero state applicate le regole alla lettera la squadra sarebbe stata retrocessa in Serie C2 e anzi correva il rischio di una radiazione di 5 anni da tutti i campi di calcio. A suo tempo fu detto che l’ammissione della Juve sulle sue responsabilità faceva onore ai nuovi vertici della Società e fissava una linea di demarcazione netta tra il passato e il presente. Oggi quella linea sta venendo meno attraverso un revisionismo becero che descrive una realtà alla rovescia e insegue rivincite fuori del campo e a voler a tutti i costi dimostrare che rubano tutti, tutti sono disonesti, tutti calpestano i diritti elementari e il sistema di regole, al solo scopo di poter dire: se lo facevano tutti non lo faceva nessuno e noi meno che mai. Che equivale a dire, per ciò fino ad ora emerso, che gli asini volano e finanche si avvitano in cielo. I tifosi della Juve sono ovviamente liberissimi di crederci e di inseguire rivincite su terreni impropri e Moggi insieme a loro.
5. Infine le telefonate di Moratti a Bergamo (più di Bergamo verso Moratti), che non contengono fino ad ora nulla di rilevante tranne uno spaccato caricaturale del tentativo del designatore di “addolcire” a Moratti e all’Inter la pillola del non vincere mai nulla. Meglio che Moratti si fosse sottratto al
telefono, aggiungiamo, ma di questo stiamo parlando. Se poi dovesse emergere qualcosa di diverso e più grave (tentativi corruttivi o di pesante condizionamento), è scontato chiedere per l’Inter ed altri massimo e inflessibile rigore. Ma fino a questo momento nessuna equazione è neanche lontanamente possibile, diversamente da quello che si sta facendo. Oltretutto, se mai tentativi ci fossero stati, tutti conoscono benissimo quali furono gli esiti. Inesistenti, perché la Juve vinceva tutto e l’Inter nulla.
Libeccio
(in esclusiva per Indiscreto)

Share this article