La mascherina di Zhang

31 Gennaio 2020 di Indiscreto

Steven Zhang e l’Inter hanno donato 300.000 maschere mediche, insomma le mascherine che anche sempre più italiani stanno acquistando, a Wuhan. Cioè la città della Cina in cui è comparsa l’epidemia di Coronavirus e che di fatto è stata messa in quarantena dal governo cinese (da notare che Wuhan ha quasi 7 milioni di abitanti, 11 se si considera l’area metropolitana), generando un giustificato allarme globale e meno giustificati comportamenti quotidiani in Occidente.

Proprio qui volevamo arrivare, dopo tante telefonate allarmate che ci hanno ricordato i tempi dell’encefalopatia spongiforme bovina (alias ‘Mucca pazza’), dell’aviaria, della Sars (che al Coronavirus assomiglia), dell’Ebola e della Zika, solo per rimanere in tempi recenti. Di sicuro le mascherine di Zhang, se correttamente usate (non bisogna in ogni caso portare le mani verso la bocca, se si vuole sicurezza assoluta), saranno molto utili a Wuhan. Ma anche in Italia dovremmo usarle?

Lo diciamo perché in farmacia stiamo assistendo a scene imbarazzanti e anche per strada sempre più gente gira con la bocca coperta. Per non parlare delle battute sui cinesi, non Zhang ma il nostro barista di fiducia, che sono particolarmente stupide perché in loro, nei cinesi italianizzati, sono evidenti i tratti caratteriali degli italiani degli anni Cinquanta, quelli della ricostruzione. Cosa che non vediamo in altri tipi di immigrazione, nemmeno alla seconda generazione.

Evitare il ristorante cinese di Roma o di Torino può essere una buona cosa per il fegato, ma se lo facciamo per evitare il contagio da coronavirus siamo doppiamente stupidi. Più pericoloso del ristorante è senz’altro il vicino di casa che è appena stato in Cina, paese che nonostante sia una dittatura non sta riuscendo a gestire la situazione.

Non essendo virologi, nemmeno dilettanti, non abbiamo un’opinione sulla possibile diffusione del Coronavirus. Ne abbiamo invece una sulla censura operata dalla Cina, che forse ha contribuito al dilagare del virus in patria e di sicuro ha fatto perdere settimane preziose al resto del mondo. Grande popolo, ma nazione orribile. Motivo di più per non svenderci.

Forse siamo troppo tranquilli, però, quindi andiamo di sondaggio: secondo voi sarebbe il caso, oggi 31 gennaio 2020 e in Italia, di acquistare una mascherina protettiva?

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