Spalletti resta all’Inter?

16 Aprile 2019 di Indiscreto

Luciano Spalletti allenerà l’Inter anche la prossima stagione. Così qualcuno ha interpretato le parole di Marotta a RadioRai, in realtà il classico dire e non dire per tenersi aperte tutte le porte. Dunque Spalletti rimane? Al di là del contratto fino al 2021, con un impatto di 10 milioni lordi a stagione fra lui e i collaboratori…

Detto che noi Spalletti lo confermeremmo, a maggior ragione con dirigenti che accettano serenamente la superiorità politica e sportiva della Juventus, nella nostra miseria di origliatori ci sentiamo di dire che le possibilità che Spalletti rimanga all’Inter sono poche, anche con la qualificazione in Champions League da terzi. Fra le altre cose a Marotta e anche a Steven Zhang, per quello che ne capisce, non è piaciuta la sua ‘terza via’ nella gestione del caso Icardi (gestione successiva alla vicenda della fascia, in cui anche Spalletti aveva le sue colpe), utile a compattare lo spogliatoio ma molto meno nel tenere a livelli decenti la quotazione di un attaccante che fra cali di forma e assenze non segna un gol su azione da quattro mesi. Non è però calato al punto di scambiarlo con il triste Dybala attuale, idea gradita a Marotta e che richiama certi cattivi sapori dell’operazione Guarin-Vucinic. A proposito, il futuro di Icardi e Perisic (il caso del croato meriterà un post a parte) è totalmente svincolato da quello di Spalletti.

Tornando all’allenatore, i partiti sono ben delineati: l’amministratore delegato sogna Conte ben sapendo che Conte non ha ancora deciso nulla e che in ogni caso vorrebbe due acquisti a centrocampo di livello top, con il forte rischio (visto che oggi i soldi li hanno in tanti) di doversi ridurre a strapagare un Modric bollito o qualche pseudofrancese che fa sbavare soltanto i nerd da tastiera, la proprietà e diversi sponsor (fra cui la Pirelli) sono culturalmente più per il nome alla Mourinho, ormai puro marketing anche se con lui si potrebbero vendere i diritti tivù delle conferenze stampa. Qualsiasi altra soluzione sarebbe una sorpresa enorme, anche più di una riconferma di Spalletti secondo noi giusta.

Uscito per un niente da una Champions League giocata con rosa ridotta e contro Barcellona e Tottenham, cioè due squadre ancora pienamente in corsa per vincerla. Più che buono in campionato, dove quasi mai ha sbagliato le partite vere e dove ha dovuto gestire i buchi nella rosa, dove esistono due soli centrocampisti (Brozovic e Borja Valero, uno infortunato e uno con autonomia di venti minuti) che sappiano tenere il pallone fra i piedi. Abile e furbo nel non far sbracare un ambiente che un mese fa sembrava già con la testa all’estate. Dicono che con lui non si vinca, ma in questa Serie A di sudditi felici su una panchina diversa da quella della Juventus (piantiamola con il paragonarla al Rosenborg, visto che nel 2014 il titolo norvegese l’ha vinto il Molde) non lo farebbero nemmeno Happel e Michels. Prima di Conte serve la pazzia di mercato che sparigli le carte: tipo farsi prestare a zero un fuoriclasse e pagarlo l’anno dopo 180 milioni, magari avendo tre top sponsor su quattro (bisogna dire ai tifosi-commercialisti CEPU sparsi per il web, con il poster di Giampaolo Pozzo nella cameretta, che la prima cosa è già successa e la seconda accadrà proprio l’anno prossimo) legati all’azionista di maggioranza. Se no va bene anche Spalletti.

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