Repubblica o monarchia?

2 Giugno 2014 di Stefano Olivari

La festa della Repubblica italiana e l’abdicazione di Juan Carlos da re di Spagna, in favore del figlio Felipe, ci ispirano un ‘Di qua o di là’ simile alla scelta che gli italiani e le italiane (primo voto per le donne, da noi) effettuarono il 2 giugno 1946, insieme a quella per l’Assemblea Costituente. Non vogliamo rivalutare i Savoia, anche se Emanuele Filiberto è senz’altro migliore dei suoi avi (e Italia amore mio, nella versione sanremese con Pupo e Luca Canonici, potrebbe tranquillamente essere l’inno di Indiscreto), ma riflettere su una scelta che nel 1946 era chiaramente condizionata dalla guerra appena finita e dalle responsabilità di Vittorio Emanuele III non solo nella presa del potere da parte del fascismo, ma anche (secondo noi soprattutto) nella gestione di quanto avvenuto dopo l’8 settembre 1943, con un esercito e un popolo lasciati senza guida proprio nei momenti più tragici della loro storia. Non è evidentemente di questo che si sta parlando, ma dell’utilità di avere o meno una figura almeno formalmente super partes e slegata dagli esiti elettorali. Una figura che rappresenti l’unità nazionale a prescindere dalle scelte politiche del suo stesso paese: la Regina Elisabetta, per dire, ma anche lo stesso Juan Carlos.

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