Tifosi o competenti?

15 Aprile 2024 di Stefano Olivari

Tifosi o competenti? Non chiediamo chi sia meglio in assoluto, ma chi sia meglio per la fortuna di uno sport: chi sostiene, più o meno criticamente, una squadra o uno sportivo, oppure chi segue uno sport a prescindere dalla simpatia nei confronti dei protagonisti? Ovviamente lo spunto arriva da Jannik Sinner, generatore quasi automatico di ‘Di qua o di là’, dopo l’episodio che lo ha danneggiato nella semifinale di Monte Carlo contro Tsitsipas e che gli ha tolto la possibilità di andare sul 4-1 nel terzo set, e quasi certamente di vincere partita e torneo, trovandosi poi Ruud in finale.

Un clamoroso errore arbitrale, che Sinner ha colto in tempo reale ma senza interrompere subito il gioco per chiedere la verifica del segno: non è stato un errore del giocatore e nemmeno un eccesso di sportività, ma è semplicemente il suo atteggiamento quasi alla Borg, del genere ‘Gli arbitri arbitrino’. Infatti Sinner non protesta per gli errori a suo svantaggio e nemmeno, andando a memoria, restituisce punti. Ma il problema non è questo, bensì che l’errore di Aurelie Tourte (graziata dai media in quanto donna) abbia fatto scendere in campo il peggio del tifo e del giornalismo, come se il ‘sistema’ avesse una qualche convenienza nel mandare avanti Tsitsipas invece di Sinner o errori di questo tipo fossero rari.

L’effetto Sinner (o Tomba, o Pantani, o Pellegrini, o quello che vogliamo) non è quindi soltanto positivo, almeno in Italia: più interesse per il tennis, più audience, più soldi per tutti ed umilmente anche per noi che scriviamo visto che solo negli ultimi mesi abbiamo scritto più articoli di tennis che nel resto della nostra vita. In negativo porta il tennis a contatto non soltanto con l’appassionato-turista o lo sportivo generalista, già detestati da quelli della parrocchietta, ma anche il canottierato che fra una discussione sul VAR e l’altra sostiene che Sinner sia stato derubato. Certo che l’errore è stato decisivo per l’esito della partita, ma la cosa sarebbe interessante soltanto se la carriera della Tourte dipendesse da Tsitsipas più che da Sinner.

Un di qua o di là divisivo, che non riguarda i nostri gusti personali perché a seconda dello sport tutti siamo appassionati e sedicenti competenti oppure canottierati: seguire il tennis a prescindere dalla nazionalità di quelli forti non è in contraddizione con il guardare la Formula 1 soltanto, ad esempio, se la Ferrari va bene. Tifosi o competenti? Noi se per miracolo fossimo il commissioner di una qualsiasi lega vorremmo soltanto tifosi, ma ha comunque cittadinanza la teoria dell’appassionato-consumatore, il lobotomizzato che esulta per i 4-3 della Premier League, che non crea problemi come il tifoso ed in più spende per la quarta maglia.

stefano@indiscreto.net 

Share this article