Sms o Whatsapp?

29 Dicembre 2016 di Biro

Gli sms vengono usati da sempre meno persone, Whatsapp e le altre app di messaggistica sempre di più. L’Agcom ha soltanto dato una dimensione quantitativa alla realtà che osserviamo tutti i giorni, su noi stessi e sugli altri. In Italia gli sms inviati nel 2016 sono stati infatti 17,8 miliardi, meno 27,7% rispetto al 2015 e meno 75% rispetto al 2012 (72,2 miliardi): un quadriennio olimpico, ma sembra un secolo. Tutto traffico cannibalizzato da Whatsapp, dal cugino Messenger (basato però sul proprio profilo Facebook, non su un numero di telefono), entrambi dello stesso proprietario, da WeChat e altri minori. Tutto questo in un mondo in cui gli sms di fatto costano ormai poco o niente, essendo già compresi nei piani tariffari, a meno di essere beffati dal roaming. Non vogliamo però proporre un ‘Di qua o di là’ economico, ma filosofico, in giorni in cui si mandano messaggi anche a persone che nel resto dell’anno nemmeno prendiamo in considerazione (e viceversa). L’sms testuale necessita infatti di sintesi, in 160 caratteri bisogna dire tutto (con gli auguri è facile, va detto) e non si possono mettere in campo foto, video, faccine, animazioni. Non c’è bisogno di spiegare il diverso uso che si fa delle app di messaggistica, che si stanno mangiando anche il traffico voce: a volte sintesi, ma più spesso cazzeggio e condivisione prima ancora che comunicazione. Per certi versi, quindi, gli sms rubano meno tempo e stanno a Whatsapp come il telefono fisso sta al cellulare. Non c’è chiaramente un ‘meglio’ in assoluto, come non c’è del resto in alcun campo, ma soltanto un meglio rispetto alla nostra vita: sms o Whatsapp?

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