Meglio biker per Foodora (Zanetti non è da Inter)

17 Ottobre 2016 di Stefano Olivari

Tavola_Fredda_2014Quello dopo Inter-Cagliari è un lunedì come tanti altri, per lo meno al Champions Pub. Se Dario Fo fosse morto proprio lì, davanti al Nails Center, nessuno avrebbe smesso per un istante di fare congetture sullo scazzo fra la Curva Nord e Icardi. E se Putin avesse disposto esercitazioni davanti al Simply tutti avrebbero trovato più interessante la rinascita di Ranocchia grazie al mental coach. Quasi nessuno sospetta che abbiano assegnato il Nobel per la letteratura a Bob Dylan, pur avendolo scritto anche la Gazzetta. Budrieri ha avuto una cotta giovanile per Joan Baez e negli anni Sessanta prima di entrare all’ATM e guidare per una vita la 95 da piazza Axum a Rogoredo, era molto preso dalla controcultura americana: Ginsberg e Leary hanno contribuito alla formazione del giovane Budrieri almeno quanto Domenghini e Marino Basso, ma lui per primo sa di non poter affrontare certi argomenti con i frequentatori del bar.

btp-italiaSono le due del pomeriggio e Paolo-Wang sta servendo ai dipendenti della Tuboplast un caffè peggiore di quello delle macchinette in ufficio, ad un prezzo doppio. Uno dei più anziani, Cogodi dell’ufficio personale, ricorda la mano d’oro del Nino e si chiede se non si sia alla fine stancato di farsi fare pompini nella Repubblica Dominicana invece di essere qui, al freddo, a discutere di chi abbia ragione fra Ausilio e Icardi. Paolo-Wang fra l’altro sta prendendo in giro Cogodi perché l’anziano impiegato gli ha detto di avere prenotato i BTP Italia in collocamento da oggi: il finanziere cinese, in via del tutto provvisoria barista retribuito in nero con stipendio consegnato al padre, dice di avere guadagnato il 60% in una settimana con il trading binario su 24option.com e nessuno ha la prontezza di chiedergli perché ancora sia lì in via Novara. I vecchi Tong hanno presentato a Lifen l’uomo che dovrà essere suo marito, tale Zhang Gang, grasso e grosso imprenditore nel settore delle lavanderie tipo i cinesi di San Francisco ammazzati in serie da Tex. Zhang avrebbe una lontana parentela con gli Zhang di Suning, insomma quelli dell’Inter, ma l’unica cosa verificabile è che anche lui arriva dalla provincia di Anhui, nota per essere quella dove la proporzione uomini-donne è più sbilanciata. 138 a 100. Non è comunque soltanto per questo che Zhang Gang ha l’aria di uno che non scopa. Mariella non rivolge più la parola a Zhou, come se fosse colpa sua la porcata scritta dalla tatuatrice da spiaggia di Forte dei Marmi, ma il cinese per caso se ne è fatto una ragione. La sua arrabbiatura del giorno deriva dalla guida del Riso Gallo, in cui vengono citati i migliori posti per il risotto e quelli di Milano e Lombardia sono tutti fighetti da rivisitazione: nessuna trattoria, nessun ristorante normale che proponga un cazzo di risotto allo zafferano.

hidegkutiMax ne ha abbastanza del giornalismo e ha deciso di diventare un biker per Foodora, ma ancora non ha trovato il coraggio di dirlo ai genitori che finora l’hanno mantenuto credendo che la laurea in scienze della comunicazione l’avrebbe portato lontano (invece i più fortunati sono finiti a fare il pubblico a Tv Talk). Almeno consegnare pizze e hamburger gli permetterà di non leggere i pezzi che Ridge Bettazzi continua a mandare per Hidegkuti: nessuno come Vincenzo sa come inculare il ragazzo di provincia che sogna di fare il giornalista a Milano e Ridge invece di occuparsi della piadineria di famiglia ha dedicato tre giorni full immersion (o h24, come dice in continuazione Pier Luca oltre a ‘schedulare’ e ‘b2b’) a un pezzo di 97.000 battute sulle idee tattiche di Sergio Porrini, corredate da una storia semiseria del Crema di cui è da poco diventato allenatore. Pezzo godibilissimo, alla Buffa, seguito da un altro più centrato sul Porrini giocatore: in pratica un immaginario incontro fra Sartor, Torricelli e il dottor Agricola al casello di Santhià, in cui i tre amici cercano di individuare il grande segreto della prima Juventus di Lippi e alla fine, scusate per lo spoiler, lo individuano proprio in Porrini. Il finale è ispirato alle parole di un poeta bosniaco-cileno, Senad Gutierrez, scoperto da Valdano e molto apprezzato anche da Vincenzo, secondo il quale “Il futbol che si giocava al Delle Alpi era il soffio del vento, la rabbia di un popolo contro la dittatura e le multinazionali, la poesia del freddo. Quando Porrini toccava il pallone chiudevi gli occhi e ti sembrava di essere a Valparaìso”. Grandissima qualità, mentre il furbo Salvatore da Locri se l’è cavata copiando un pezzo di Espn sul contratto collettivo NBA, argomento che procura erezioni soltanto a giornalisti e bimbiminkia che recitano a memoria il payroll dei Grizzlies. Il numero zero di Hidegkuti, a occhio, ha raggiunto le 400 pagine e Pier Luca dice che tutti i big spender del mercato pubblicitario sono in coda.

1289_gleeden_071114_milanoSamantha ha ripreso i contatti con Maria Antonietta, forse la più simpatica delle milf bergamasche. Si è licenziata dall’Orio Center e adesso lavora al Centro di Arese, si vuole trasferire a Milano e cerca un appoggio in zona Calafuria per potere gestire meglio le sue mille situazioni nate su Gleeden. Ylenia continua a discutere di politica con Danny, anche se è difficile perché adesso lui ce l’ha a morte anche con la Lindt, oltre che con Vileda e Findus. Comunque a Danny preme di salvare il bicameralismo perfetto, sul salvaschermo del suo Olidata adesso ha messo la Taverna. Ylenia è triste, perché Malagò negli ultimi giorni è un po’ scomparso dai media: la formosa liceale è convinta che ci sia un complotto dei poteri forti contro un dirigente idealista. Ultimanente vede preoccupata Hadiya: pare che dall’Egitto sia arrivato uno dei fratelli di suo padre Hossam, il suo gemello Hazem, che vuole dire la sul modo in cui la madre (commessa all’Ikea di Corsico) educa Hadiya e suo fratello Franco Causio Omar, che asserisce di essere personal assistant di uno stilista italo-thailandese oltre che amicissimo di Chiara Ferragni. Hazem è fra l’altro milanista, per questo durante la sua prima visita i silenzi imbarazzati sono stati rotti da quattro cazzate calcistiche: ha esultato per l’infortunio a Montolivo e come uomo-bandiera in società vorrebbe Ambrosini, che secondo lui ha le palle. Tutto questo in una lingua tradotta dalla madre, mentre Franco (detesta il suo secondo e terzo nome e in fondo anche il primo, infatti sul lavoro si fa chiamare Genevieve: particolare, questo, che per il momento ha nascosto allo zio) e Hadiya si guardavano terrorizzati: Hazem è fisicamente uguale ad Hossam, ma sembra molto più cattivo. È probabile che voglia vendicare la sua morte, ma la Val Pusteria dove Hossam è stato ucciso in circostanze drammatiche è lontana. Hadiya ha confidato le sue paure a Ylenia, al cui orizzonte sono riapparsi anche Hector e Carlos: il secondo oggi le ha detto di avere beccato il 2-2 di Twente-Zwolle e che la invita a cena ai Gemelli Diversi. Dopo varie peripezie sono entrambi disoccupati al 100%, procurano qualche snuff movie a Oscarito ma poco di più.

atm-seniorIn casa Budrieri venerdì scorso si è scatenato l’inferno, quando D.J. John ha saputo che Linus aveva deciso di chiudere il suo blog, con motivazioni piuttosto confuse: stanchezza, paura di ripetersi, un generico ‘imbarbarimento’. L’entertainer tarantino ha capito tutto: Linus non tollera le critiche, non è quel sincero democratico che asserisce di essere: “La solita Italietta, in prima linea ci vanno gli Albertino e i Molella, mentre i Linus non rischiano mai niente”. Quando poi a Deejay chiama Italia è apparso Sting, per promuovere il suo ultimo disco, D.J. John ha ricordato a Budrieri di averlo visto 4 anni fa in concerto a Molfetta, alla Banchina San Domenico, ospite di un vecchio collega di Radio Taranto World, tale Nicolino The Rock, che si aveva poi fatto fortuna comprando rame rubato dagli zingari. Il ricordo della villa di Nicolino, con piscina e campo da tennis in erba fatta arrivare da Wimbledon (la piccola Martina Chris Abbrescia è fra l’altro una delle migliori under 12 pugliesi), ha aumentato la sua rabbia e ancora una volta a farne le spese è stato uno dei piatti veneti collezionati da Budrieri, quello con scritto ‘La dona xe come la castagna: bela de fora, dentro la magagna’. Budrieri era però troppo depresso per reagire, con la depressione che si è aggravata dopo i fatti di sabato mattina. Budrieri aveva appuntamento davanti all’ATM Point di Duomo con alcuni ex colleghi per organizzare il tabellone del torneo provinciale di bocce per pensionati ATM, ma gli ex colleghi non si sono presentati e lui ha deciso di fare un giro in piazza Duomo, che non vedeva da 7 anni. Ha notato un casino di gente sotto il diluvio, che guardava un palco e una bara, scoprendo così che Dario Fo era morto. La notizia non lo ha turbato, mentre gli è dispiaciuta la scomparsa del portafogli di cui si è accorto sulla via del ritorno al momento di timbrare: ci fosse stata nei dintorni la zingara qualche razzista le avrebbe addossato la colpa, ma probabilmente lei è adesso una scialba sciuretta della Milano bene, con le sue Hogan e il suo Fay, che chiede al marito di scaricarle The Young Pope con Sky on Demand e magari mette il parental control ai bambini, invece di rapirli. Il problema è che con il portafogli se ne era andata anche la tessera over 65, così Budrieri ha implorato l’addetto nel gabbiotto della metropolitana di lasciarlo passare nel nome di tutta una vita dedicata al trasporto pubblico milanese. Questi gli ha detto che la legge va rispettata, proprio mentre 41 adolescenti maghrebini stavano scavalcando i tornelli urlando slogan pro Isis. Budrieri è così tornato a casa a piedi, dal centro a via Novara, sotto il diluvio universale. Ma le intemperie sono sempre meglio della famiglia: il family banker ha infatti lasciato la moglie e dorme nella camera di Marilena, con D.J. John sul divano in soggiorno sempre a farsi seghe davanti a Uomini e Donne e a inveire contro Linus. Una situazione che l’Erminia ha un po’ trascurato, tanto è presa dal podologo senegalese. Che però stamattina ha ricevuto una visita dei Carabinieri, proprio mentre stava trattando i piedi dell’Erminia che per l’occasione sfoggiava le sue nuove autoreggenti contenitive. Controlli di routine, hanno detto. Intanto i maglioni bordeaux di Budrieri sono sempre più infeltriti e nessuno se ne cura: avrebbe davvero bisogno di una donna, di quelle di una volta.

zanettiMentre Lifen spiega ai dipendenti della Tuboplast che la carta per gli scontrini è stata ordinata da mesi ma non è ancora arrivata, Budrieri è costretto ad ascoltare l’analisi di Inter-Cagliari fatta dal Gianni, con il Walter, il Vito, il Roberto e gli altri ad annuire, manco stesse parlando Happel.  Le orecchie di Budrieri, pur tappate dal cerume, devono ascoltare che nel primo tempo si è vista una buona Inter, che se i centrocampisti si inserissero di più i tanti cross di Candreva e Perisic andrebbero a buon fine, che la mano di De Boer si inizierà a vedere in novembre, che la preparazione è stata sbagliata da Mancini, addirittura che Zanetti e Ausilio hanno fatto bene a non difendere Icardi. Qui Budrieri non ce la fa più e con un moto di stizza spazza via dal bancone Sammontana la Gazzetta che titola ‘Inferno Inter’. Lui che come dirigenti dell’Inter ha visto gente come Archimede Pitrolo e Franco Maggiorelli non può mettersi a discutere con chi crede che l’Inter l’abbia inventata Steven Zhang: “Tutto il mondo sapeva che questo libro stava per uscire e a nessuno in società è venuto in mente di leggerlo o farlo leggere, visto che riguardava il giocatore più pagato della squadra. Ma a parte questo, non è che il vicepresidente dell’Inter mezz’ora prima della partita può prendere le distanze da Icardi e dare ragione alla curva, oltretutto andando contro il parere della maggioranza dei tifosi, che poi sono quelli che pagano. Zanetti davvero penoso, più colpevole di Ausilio: non era da Inter come giocatore, anche se voi di bocca buona vi esaltavate per le sgroppate senza cross, non è da Inter come dirigente”.

NonèdaInter (Copertina eBook)‘Non è da Inter – Alla periferia della vita’ contiene le puntate pubblicate fino al giugno 2015 ed è disponibile per Kindle di AmazoniPad-iPhone-Mac , ma anche per tutti i gli altri tipi di eReader attraverso la piattaforma di Bookrepublic. Prodotto da Indiscreto, ma giusto perché non lo abbiamo voluto dare a Mondadori e Feltrinelli, costa 4,99 euro. Il cialtronismo della cifra non è nostro, in periferia sappiamo benissimo che si tratta di 5 euro, ma dei poteri forti dell’e-commerce che pretendono che un prezzo termini in questo modo. 

Avvertenza per i nuovi lettori: Non è da Inter trae ispirazione dalla realtà, ma non è la realtà. Chi lo ritiene volgare o si ritiene offeso può semplicemente non leggerlo. 

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