Zingaro traditore

16 Luglio 2007 di Stefano Olivari

Eccoci, finalmente, al punto culminante della vicenda Chivu. Almeno fino ad oggi. Becali e’ stato obbligato a fare il giro delle radio romane. Perché? Semplice. Doveva dire che il suo assistito, ovvero Cristian, vuole rimanere con la maglia giallorossa. Traduzione: gli hanno gentilmente detto che se non si mette a mentire spudoratamente, se non mente e non dice pubblicamente quanto sia grandioso giocare a Roma e per la Roma saranno guai. Non ci aspettavamo che Becali, esperto in materia, cadesse nella trappola. Ovvero, ha mentito e in più Chivu ha avuto lo stesso dei problemi. Per ora si sono limitati, in simpatia, a scrivere sui muri di Trigoria che é uno zingaro. Poca roba: diciamo che è andata bene, conoscendo i personaggi. Se poi domani gli sputano in faccia se l’è cercata, secondo gli schemi mentali del tifoso italiano e romanista. Fin qui tutto nella norma: la infantile e ridicola convinzione che gli pseudo tifosi che sono importanti e che i giocatori devono fare le scelte prima di tutto per accontentare loro. Loro che, ripetiamo per l’ennesima volta, contano meno di zero in una società. D’altronde l’organigramma dice: proprietario, presidente, allenatore, giocatori. Non esiste la voce curvaiolo. C’è il magazziniere, loro no. Neppure il capo della curva. Forse si tratta di una dimenticanza. Piccola domanda: dove sono gli editorialisti che sbrodolano e sdottorano sempre sugli argomenti più vari, e spesso piu’ banali? Se hanno da dire sul doping, sulla maglia azzurra, su quello che volete voi, come mai non difendono mai i giocatori nei confronti dei tifosi? Come mai dicono sempre che il giocatore ics ha sbagliato a reagire, perché cosi surriscalda gli animi? Dove sono adesso, o in altre situazioni, quando un giocatore semplicemente chiede di avere il meglio della carriera, sportivamente ed economicamente, e di conseguenza chiede di andare via? Perché non si cerca di dire ai tifosi che ognuno in questo mondo è libero di agire come meglio gli pare, ovviamente rispettando le regole? Abbiamo anche la risposta. I media pensano che non si debba mai toccare il tifoso, perché è sensibile. Cari editorialisti, o anche giornalisti che seguite le squadre: il tifoso che insulta Chivu o altri non è utile a nessuno, nemmeno a se stesso. Non compra i giornali, tanto lui sa già tutto, a prescindere. Sa che uno come Chivu è geniale se gioca con la Roma e una merda se da domani giocherà altrove. Per concludere, fa ancora più ridere quello che si legge sui giornali: la Roma ha deciso per la linea dura con Chivu. Se abbiamo capito bene, la linea dura significa incassare zero euro fra un anno. Ammettiamolo, questa si che si chiama strategia vincente. Forza Roma.

Dominique Antognoni
dominiqueantognoni@yahoo.it

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