Wimbledon 2022, giorno 14: Djokovic-Kyrgios

10 Luglio 2022 di Stefano Olivari

Nel caso di Wimbledon 2022 la malinconia per una grande manifestazione sportiva che sta finendo onestamente non c’è. Inutile ripetere le solite cose sul tennis femminile, con il torneo ironicamente vinto da una russa mascherata da kazaka poco dopo la fine (teorica, perché dovrebbe andare avanti ancora per qualche mese) del governo di Boris Johnson, principale ispiratore del bando a russi e bielorussi che ha fatto iniziare tutto sotto una cattiva luce. A deludere è stato in parte anche il torneo maschile, che fra assenze politiche (Medvedev e Rublev), infortuni (Zverev), Covid (Berrettini) e punti ATP negati è stato ravvivato soltanto da alcune partite memorabili: Kyrgios-Tsitsipas, Sinner-Alcaraz e Nadal-Fritz.

Speriamo di ricordarci anche della finale fra Novak Djokovic e Nick Kyrgios, che vista la notorietà dei giocatori non ha bisogno di grandi presentazioni: rispettivamente un grande passato ed un grande avvenire dietro le spalle. Il serbo è arrivato in fondo con il pilota automatico e nonostante i cinque set non ha mai dato la sensazione di poter perdere sull’erba con Sinner. Qualche problema in più per l’australiano, che ha davvero rischiato di uscire con Jubb al primo turno e che ha beneficiato del ritiro di Nadal. Il quale, se avesse dovuto incontrarlo nella finale, sarebbe sceso in campo e lo ha anche detto chiaramente: “Non mi sentivo competitivo per due partite consecutive“. Libera traduzione: sono mezzo infortunato ma uno con il cervello di Kyrgios lo posso battere, mentre in questo momento con Djokovic prenderei gli schiaffi rischiando anche il resto della stagione.

La curiosità è per il tifo del pubblico, per quanto (soprattutto verso la fine) in gran parte composto da turisti, essendo i due personaggi fortemente caratterizzati: Djokovic è quello politicamente scorretto e tennisticamente quello che ha tolto molte vittorie facili al duopolio Federer-Nadal, il più amato dallo sportivo generalista, mentre Kyrgios si è ritagliato il ruolo di bad boy, di ribelle senza causa, di odiatore del tennis (ma il 90% delle persone odia il lavoro che fa). Siccome lo sport non è mai soltanto sport, viva i personaggi e non gli impiegati che ringraziano il mister.

Tecnicamente Kyrgios ha sempre avuto problemi contro i grandi battitori, quelli che fanno tanti game facili e lo destabilizzano quando a servire è lui. Djokovic in senso stretto non lo è, un grande battitore, ma il serbo, così come Nadal, ha nel corso della carriera ha portato il servizio al punto che attaccarlo è impossibile: in questo Wimbledon ha finora vinto l’82% dei punti sulla sua prima palla di servizio, quasi al livello del suo consigliere-allenatore Ivanisevic. Kyrgios ha i mezzi per presentarsi a rete di continuo, anche se nel 2022 il serve and volley sistematico è impossibile o comunque non paga: un australiano sempre all’attacco potrebbe però dare fastidio e conquistare la folla tipo Massimo Decimo Meridio. In sintesi: Djokovic dovrebbe vincere senza problemi, contro un Kyrgios che prevediamo sedato, ma la quota del finto numero 40 del mondo è sbagliata: la nostra scommessa sarà quindi 16 euro su Kyrgios vincente a 4,20.

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