Ciclismo

Tour de France su Eurosport o sulla RAI?

Stefano Olivari 03/07/2025

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Sabato parte il Tour de France 2025 ma nel nostro orticello giornalistico-sportivo (pensate che il 2 luglio era la giornata mondiale del giornalista sportivo, ma a chi è venuta in mente una stronzata del genere?) più che della sfida fra Pogacar e Vingegaard si parla della sparizione di Eurosport dal bouquet di Sky, avvenuta proprio l’1 luglio. Una notizia che ci aveva colpito soprattutto per il tennis, visto che Eurosport ha l’esclusiva per Australian Open (almeno fino al 2031) e Roland Garros (almeno fino al 2030), mentre Wimbledon è di Sky e gli US Open di Sky e Supertennis. Più freddi eravamo sul ciclismo, visto che di solito non troviamo simpatico Riccardo Magrini, che invece secondo molti è simpaticissimo. Però prima o poi un bambino dovrà dire che il re è nudo: non tutti i toscani sono simpatici, un po’ come accade per milanesi e napoletani.

Al di là dei nostri gusti riguardo alle seconde voci (Luca Gregorio sarà affiancato anche da Wladimir Belli e Moreno Moser) non c’è dubbio che la copertura di Eurosport sia quella che avremmo sognato ai nostri tempi, quando non avevamo un cazzo da fare e potevamo seguire le rare tappe date in diretta integrale dalla RAI: ci sembra di ricordare che la prima fosse la Tarbes-Pau del 1993, vinta da Claudio Chiappucci, idolo totale e persona gentilissima, da noi stalkerizzata qualche anno dopo al ristorante I Tucani di via Novara, a Milano, un posto pseudo-brasiliano dove Tiziano Crudeli presentava una specie di nazionale lombarda dei giornalisti sportivi (e noi ne eravamo l’indegno libero, nella squadra allenata da Gino Maldera), con il Diablo inspiegabile testimonial.

Ma torniamo ad Eurosport, che si potrà comunque vedere in tanti altri posti: ovviamente Discovery+, la piattaforma della casa madre, DAZN, TIM Vision e Prime Video Channels. Il punto non è tanto finanziario, per questo rimandiamo ai tanti ottimi articoli letti in questi giorni e che non stareno a copiare, o di Auditel, ma proprio il modo in cui un evento sportivo ci interessa. Eurosport, con la copertura totale delle tappe dall’inizio alla fine, o la RAI che per necessità di palinsesto fa quasi sempre vedere la parte finale? Non è una domanda tendenziosa, non c’è un ‘meglio’ valido per tutti. Non è nemmeno vero che che chi può seguire 7 ore di tappa sia un vero appassionato, uno che ne capisce, e chi cerca di cogliere il meglio no: la vita è una sola e non si può essere sequestrati da un evento sportivo, sia pure importante.

Da un po’ di tempo stiamo infatti riflettendo sul… tempo. E il Tour ci ha dato l’ispirazione per fare della filosofia da bar sfruttando Eurposort e RAI. Nell’era in cui possiamo vedere tutto, pagando relativamente poco (ieri sera pagati 40 euro per due aperitivi, poi qualcuno fa il tignoso per Netflix), ma la giornata rimane di 24 ore, ha più senso seguire benissimo poche cose (Eurosport, per gli appassionati di ciclismo) o un po’ di tutto (RAI o comunque tivù generalista) nel timore di perdersi qualcosa, anche solo l’italiano che vince? La nostra risposta concreta è che oggi seguiamo tutto di poche cose (calcio, pallacanestro, tennis, atletica), e non è nemmeno tutto, ovviamente, mentre ci sono discipline sportive e tanti altri argomenti che rifiutiamo anche a livello superficiale. Siamo quindi del partito di Eurosport (per vedere le Olimpiadi come le abbiamo viste l’anno scorso su Discovery+ ai nostri tempi avremmo ucciso), anche se magari il nostro Tour in sottofondo sarà quello della RAI. Bello avere la possibilità di vedere tutte e 380 le partite della Serie A, anche se poi in realtà non ne guardiamo nessuna.

stefano@indiscreto.net

 

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