Totti o Ilary?

12 Luglio 2022 di Stefano Olivari

Francesco Totti e Ilary Blasi hanno annunciato la fine del loro matrimonio, dopo 17 anni, e subito è partita la gara nel sentirsi superiori da parte di molti giornalisti e molti esseri da social network, come se non si trattasse di due fra i personaggi più popolari d’Italia e questa non fosse una notizia. Semmai si dovrebbero vergognare quelli che in assoluta malafede da anni diffondevano il verbo della famiglia felice, sfruttando anche un clima omertoso che a Roma ha sempre protetto Totti e tutto ciò che lo riguarda. Fino a portare nella fiction, ovviamente di stampo romano, autentiche falsità: rimaniamo in attesa di capire perché il cattivo Spalletti nel 2017 lasciò la Roma mentre la vittima Totti invece rimase come dirigente, prima di essere cacciato un paio d’anni più tardi.

Ma al di là delle vicende private, Totti & Ilary in quanto personaggi pubblici sono rappresentativi di qualcosa che ci riguarda da vicino. E di sicuro nel finale della loro partita si sono riconosciuti in tanti: il marito depresso per motivi di lavoro, la moglie che lo consola finché può, i figli già in grado di giudicare, i parenti che si mettono in mezzo nel matrimonio e negli affari, la paura del nuovo, i migliori anni comunque volati via. Con i tradimenti che paradossalmente sono il meno, anche se certo non aiutano. Non occorre essere l’ex capitano della Roma e la presentatrice dell’Isola dei Famosi per ritrovarsi in questa storia. Anzi, quando da dividere c’è un trilocale di periferia e cento euro in più o in meno per i figli fanno la differenza i problemi sono molto superiori.

Il senso del nostro Di qua o di là è quindi chiaro a tutti gli uomini nella seconda parte della loro vita, cioè il 99% dei lettori di Indiscreto (nel rimanente 1% finti giovani o addirittura donne), visto che pone una domanda che prescinde dalle colpe specifiche: in un matrimonio lungo si stanca prima l’uomo prima la donna? Mettendola diversamente: chi di solito ha maggiori colpe nella fine di un matrimonio? Perché più di metà dei nostri conoscenti è divorziato (o come se lo fosse) ma solo in rari casi il divorzio è dipeso da un nuovo amore. La stanchezza, la noia, la ripetitività, quella quotidianità che è sopportabile per 3.000 giorni ma al giorno 3.001 diventa un inferno: ci sembra offensivo spiegare cose che sanno tutti. Totti o Ilary?

Come al solito non siamo fintamente equidistanti: pensiamo che l’uomo tenda ad essere più ripetitivo, nei suoi schemi e nei suoi comportamenti, e che quindi questa prevedibilità porti a sentirsi dire ‘Devi crescere’ o peggio ancora ‘Dobbiamo crescere come coppia’, quel linguaggio da rivista femminile che rivaluta le discussioni sul futuro di Skriniar e Morata. La donna, anche la più stupida e ottusa, è invece nella media più attirata dalla novità, dall’andare avanti o comunque dal ‘fare qualcosa’. Pensiamo quindi che di solito in occasione della fine di un matrimonio sia l’uomo a doversi fare più domande ed il voto va ad Ilary.

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