Serena Williams si ritira su Vogue

9 Agosto 2022 di Stefano Olivari

Serena Williams si ritira, lascerà il tennis giocato dopo i prossimi US Open e poco prima di compiere 41 anni. Lo ha annunciato lei stessa in un’intervista a Vogue, parlando dei suoi progetti futuri: le sue attività imprenditoriali, un secondo figlio, eccetera. Significativo che per un annuncio del genere abbia scelto una rivista di moda invece che l’ultima partita (che fosse la finale o il primo turno) nel torneo più amato, quello da lei vinto 6 volte, la prima da minorenne. 6 dei sui 23 Slam (7 Australian Open, 3 Roland Garros, 7 Wimbledon), uno in meno di quelli asteriscabili, in quanto non tutti nell’era Open e comunque con Australian Open svalutati, della comunque grande Margaret Smith Court.

Va detto che l’ultimo di questi Slam vinti, Wimbledon, risale al 2016, e che le condizioni fisiche della Williams da mesi non le consentono di essere da corsa: nel 2022 ha giocato 2 partite, quella appena vinta a Torino sulla Parrizas-Diaz e quella persa a Wimbledon con la Tan. Però… però ad andarsene è stata prima la testa, perché con il minimo sindacale di allenamento l’anno scorso è andata in semifinale a Melbourne, sconfitta dalla Osaka in una partita intensissima, e quello prima, quello del Covid, le semifinali le aveva raggiunte agli US Open perdendo dalla Azarenka. Vista la situazione tristissima del tennis femminile attuale, possiamo dire che qualche chance ce l’avesse ancora. Ma certo il suo ritiro non è paragonabile a quello, davvero scellerato, della Barty.

Serena Williams è stata la più grande giocatrice di ogni tempo? Al netto dello wikipedismo secondo noi no. Lo sarebbe stata Monica Seles, senza la coltellata di Amburgo, una Seles che oltretutto ha cambiato il tennis femminile almeno quanto Agassi ha cambiato quello maschile. Però per almeno 15 anni è stata spaventosa, decidendo lei come e quando vincere in epoche piene di fenomeni: i finali di carriera di Seles e Graf, ma anche della Capriati, sua sorella Venus, Hingis, Henin, Clijsters… ed un gradino più sotto Sharapova, Mauresmo, Azarenka…

Fosse stata tonica negli ultimi 5 o 6 anni di Slam ne avrebbe vinti 30. La sconfitta più amara, per distacco, rimane quella con Roberta Vinci nella semifinale degli US Open 2015 che le impedì di conquistare il Grande Slam. La Williams ci mancherà non per la bellezza del suo tennis, che era quello di un uomo capitato nel torneo femminile, ma per la sua grande personalità che poi è il motivo per cui stare attaccati ad una partita di qualsiasi sport. Se no a chi fregherebbe di due che buttano una pallina di qua e di là dalla rete?

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