Scommessa facile

7 Novembre 2007 di Paolo Pemulis

Per il secondo anno consecutivo Madrid ospita i Sony Ericsson Championships, l’evento conclusivo della stagione, che vede le otto best performer del 2007 darsi battaglia per un titolo che alimenterà di un milione di dollari – al lordo delle tasse e senza considerare gli sponsor – il conto in banca della vincitrice. La formula del torneo è quella del “defunto” round-robin (che l’amico Alberto Castellani ha ribattezzato simpaticamente Robin Hood): le protagoniste sono divise in due gironi, giallo e rosso (in onore della bandiera spagnola), le prime due classificate di ogni girone disputeranno le semifinali incrociate (la vincitrice del gruppo giallo giocherà contro la seconda classificata del gruppo rosso e viceversa), la finale è in programma domenica 11 novembre.
Il field del torneo annovera tre ex vincitrici di precedenti edizioni – Serena Williams (2001), Maria Sharapova (2004), Justine Henin (2006) – e tre debuttanti – Jelena Jankovic, Ana Ivanovic e Anna Chakvetadze. E’ diventato quasi noioso rimarcare che la presenza di Serena Williams da una parte e quella di Maria Sharapova dall’altra rendono squilibrata la composizione dei gironi: la bilancia sembra pendere tutta dalla parte del gruppo giallo – con Henin, Jankovic, Williams e Chakvetadze – nel complesso, tecnicamente e come momentum, superiore al gruppo rosso – che comprende Kuznetsova, Ivanovic, Sharapova e Hantuchova. A parte la Henin, che ha dosato sapientemente le energie nel corso della stagione, le altre sembrano tutte cotte o quasi, con l’eccezione forse di Serena Williams, la quale, tuttavia, nel 2007 ha ripreso a Giocare dopo quasi due anni di semi-inattività e di Maria Sharapova, sostanzialmente infortunata. Basterebbe sostituire Maria Sharapova con Tatiana Golovin e i due gironi ritroverebbero un equilibrio quasi perfetto, ma putroppo le regole non lo consentono e, tra l’altro, anche Tati ha di nuovo qualche problemino fisico (stavolta al ginocchio).
Il match d’esordio ieri, martedì, ha visto impegnate Justine Henin e Anna Chakvetadze: 2 a 0 i precedenti a favore della belga, l’ultimo dei quali risale a Miami 2007. Il record è diventato di 3 a 0, dopo un 6-1, 7-6 che ha dato la vittoria ad una Justine apparsa in palla anche se a fine partita si è un po’ lamentata della velocità del campo. A seguire si è visto il clash tra Maria Sharapova e Daniela Hantuchova, 5 a 1 precedenti a favore della russa, con l’unica vittoria di Daniela risalente a Tokyo (carpet) 2004. Anche in questo caso tradizione rispettata, con Masha che ha trovato qualche difficoltà soprattutto nel secondo set, quando la Hantuchova non si è arresa alla sconfitta annullando quattro match point e perdendo poi per 7 a 5 dopo avere subito un 6-4 nel primo set. La sessione inaugurale si è conclusa con la sfida tra Svetlana Kuznetsova e Ana Ivanovic, 3 a 1 i precedenti a favore della serba, che proprio ieri ha festeggiato il suo ventesimo compleanno. Lo ha festeggiato bene, venendo a capo di una partita che ha dominato nel primo set ed all’inizio del secondo, subendo poi il rientro della russa (ma più che altro andando lei fuori giri). 7-5 al terzo per la Ivanovic, dopo tante emozioni: emozioni da partita senza domani, ci verrebbe da dire, più che da round robin.
Una curiosità statistica riguardante Serena Williams: la statunitense, quando è della partita, arriva sempre in fondo ai Championships. Così è stato nel 2001 (vincitrice), nel 2002 (runner-up) e nel 2004 (runner-up). In questa edizione, sulla carta, il match chiave per Serena dovrebbe essere quello contro Jelena Jankovic. In caso di vittoria sulla serba, la semi è quasi assicurata, poiché Anna Chakvetadze non dovrebbe impensierirla più di tanto. La sensazione che Henin e Willams, se vincono il girone, si ritroveranno in finale. E una finale tra le due non sarebbe malaccio.

Paolo Pemulis
pemurama@yahoo.it

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